Biden a Bruxelles avverte Putin, ‘risponderemo alle armi chimiche’

Di Redazione / 25 Aprile 2022

BRUXELLES –  E il presidente Usa ha cercato dunque di tirare una riga, soprattutto davanti ai suoi alleati europei. La prudenza è d’obbligo, benissimo. Ma da Bruxelles si leva un messaggio chiaro: lo zar (questa volta) non può e non deve vincere. Non si sa se l’accento su un possibile attacco chimico venga da precise informazioni dell’intelligence. Biden ha chiuso con un secco ‘no comment’.  Il fatto però che proprio Mosca accusi l’Ucraina di ospitare “laboratori biologici” non butta bene, perché – si sottolinea – la Russia ha già dato prova di far leva sulla disinformazione per creare pretesti. Ancora. Il rischio delle armi chimiche, già inquietante, impallidisce davanti all’incubo nucleare. Eppure emerge anche quello. Comprensibile, visto che i propagandisti del Cremlino – compreso Vladimir Solovyov, con le ville sul lago di Como – in tv parlano di una Varsavia incenerita dalle bombe atomiche.  L’entità degli aiuti militari – al di là di quelli finanziari e umanitari – è comunque definito “significativo”, benché non sia possibile conoscere i dettagli per “ovvie ragioni di sicurezza”. Il presidente polacco Andrzej Duda, che prima dell’inizio del summit straordinario Nato ha ribadito la sua proposta di una missione di “peacekeeping”, ha dovuto quindi fare i conti con la realtà. I leader hanno allora deciso a Bruxelles di “investire” di più con l’obiettivo di finalizzare il percorso al summit di Madrid il prossimo giugno. “Putin non credeva nella nostra unità, ha ottenuto esattamente il contrario. Ho chiesto un summit straordinario perché dobbiamo continuare così: non facciamogli pensare che l’Europa fra un mese si possa spaccare”, ha sottolineato Biden tradendo però una certa apprensione. Gli alleati intanto hanno calato il carico (che in verità sarebbe potuto essere anche più pesante).   E la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha già fatto sapere che l’Ue sostituirà il gas naturale liquefatto russo con quello americano. Insomma, tutto sul tavolo pur di piegare lo zar. Cercando di evitare la Terza guerra mondiale.

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