BRUXELLES – Iniziative concrete per sostenere l’integrazione dei Balcani, il potenziamento dei fondi pre-adesione per la regione e le politiche che Serbia e Montenegro dovranno adottare per l’ingresso nell’Unione europea da qui al 2025. Sono le novità principali contenute nella strategia dell’Ue per l’allargamento ai Balcani occidentali, presentata nel corso della plenaria a Strasburgo, che coinvolge tutti i sei paesi.
“Sebbene non ci saranno ulteriori allargamenti nell’ambito di questo mandato, con una forte volontà politica i Balcani occidentali possono andare avanti sui rispettivi percorsi europei”, ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.
Montenegro e Serbia potrebbero fare il loro ingresso nell’Ue nel 2025, una data “indicativa, seppur molto ambiziosa”, sottolinea Bruxelles, “se si impegneranno nella realizzazione di riforme reali e nella soluzione definitiva alle controversie con i paesi vicini”. Per la Serbia, e per l’intera regione, la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo è “essenziale”, ha ribadito l’alto rappresentante dell’Ue, Federica Mogherini, che punta a un accordo entro la fine del 2019. Il Kosovo, tuttavia, non viene indicato come potenziale paese membro nel documento.
Bruxelles prevede sei misure concrete in settori che vanno dallo stato di diritto alla sicurezza e alla migrazione, dallo sviluppo socio-economico ai trasporti, alla connettività energetica, fino all’agenda digitale e alle relazioni di buon vicinato, tra il 2018 e il 2020. A questo corrisponderà un impegno finanziario, con l’aumento graduale dei finanziamenti pre-adesione erogati dall’Ue fino al 2020. Nel 2018 è già previsto lo stanziamento di 1,07 miliardi di euro di assistenza alla regione.