ROMA – Il prestito ponte da 600 milioni che il Governo italiano ha concesso ad Alitalia ad aprile 2017, esteso ad ottobre di altri 300 milioni, finisce nel mirino della Ue dopo i molti reclami presentati dai maggiori concorrenti, convinti che non rispetti le condizioni di mercato. E che comporti quindi una violazione delle regole Ue sugli aiuti di Stato. Secondo quanto appreso dall’ANSA, Bruxelles è in contatto con le autorità italiane e aspetta una notifica da parte del Governo, per poter avviare la procedura di valutazione.
L’antitrust europeo non era finora intervenuto sul prestito ponte, prendendo nota di quanto affermato dal Governo italiano, ovvero che gli aiuti erano stati concessi agli stessi termini del mercato. In questo caso, il Governo non è obbligato a notificare gli aiuti a Bruxelles. Ma dopo il numero elevato di reclami ricevuti, la Commissione sarà costretta ad aprire un’indagine per valutarne la compatibilità con le regole europee sulla concorrenza. Cioè per capire se Alitalia sia stata avvantaggiata rispetto ai suoi concorrenti. Per questo si aspetta ora una notifica da parte italiana. Che comunque non pregiudicherebbe l’esito dell’indagine: gli aiuti concessi potrebbero quindi essere giudicati legittimi. Come successo con Air Berlin: a metà agosto aveva notificato alla Ue il prestito ponte da 150 milioni, a cui Bruxelles ha dato il via libera a settembre.