Europa
A battesimo la nuova sede Nato, gigante di vetro e acciaio
BRUXELLES – E’ un gigante di vetro ed acciaio la nuova sede della Nato, appena entrata in funzione a Bruxelles e che verrà ‘battezzata’ con il vertice ministeriale di giovedì e venerdì prossimi. Prende il posto del vecchio edificio, ormai fatiscente. Una decisione che non si poteva ancora procrastinare, secondo quanto ha raccontato la vice segretaria generale della Nato Rose Gottemoeller: “Non dimenticherò mai l’ultimo inverno, che è stato particolarmente intenso. Un giorno c’è stata una tempesta. Improvvisamente, ha iniziato a entrare acqua nel mio ufficio. Ho dovuto spostare la stampante, temevo di finire folgorata. E’ stato allora che ho realizzato che era davvero venuto il momento di traslocare”.
Progettata dal celebre studio Skidmore, Owings and Merril (Som), costata 1,17 miliardi di euro, rispetto a una previsione di spesa che nel 2011 si fermava a un miliardo, ha provocato polemiche in tempi di tagli al bilancio. Ma “è stata essenzialmente realizzata rispettando il budget e questo è piuttosto inusuale per un progetto pubblico di queste dimensioni”, sottolinea Gottemoeller. La nuova sede si trova a poche centinaia di metri dalla vecchia, e da marzo è in corso il trasloco. Quest’ultima, costruita nel 1966 su un’ex base aeronautica, doveva essere provvisoria. Fu messa in piedi in appena 18 mesi, dopo la decisione dell’allora presidente francese Charles de Gaulle di ritirare la Francia dalla struttura militare integrata di comando della Nato, facendo evacuare tutte le strutture ospitate fino a quel momento nel Paese.
Oggi la nuova sede è un gigantesco complesso con pareti oblique e led, tanto che “qualcuno si è lamentato dicendo che sembra essere stata copiata da ‘Guerre stellari'”, racconta un funzionario dell’organizzazione. La struttura occupa un’area grande quanto due stadi e mezzo, e per realizzarla ci sono voluti 72mila metri quadri di vetro, “un modo per simboleggiare la trasparenza dell’organizzazione”. Uno dei motivi per cui ci vogliono quasi quattro mesi a completare il trasloco, spiega il funzionario, è che “stiamo spostando 6,9 chilometri di documenti classificati”. Un’archivio segreto, quindi, di un’altezza pari a una volta e mezza il Monte Bianco. L’esigenza di sicurezza è fortissima.
La nuova sede è disseminata di sensori, ce ne sono 60mila. “Siamo in grado di sapere ogni volta che una porta viene aperta nonché la temperatura di qualsiasi ufficio”, aggiunge la fonte. Ce ne sono 1.365, oltre a 18 sale riunioni. Nella più importante, quella destinata a ospitare i summit, è vietato portare qualsiasi dispositivo elettronico. Per sicurezza è stata schermata e dentro non arriva comunque alcun segnale. In compenso, disposta a ellisse, ha un’acustica perfetta, come gli antichi teatri greci. Un oratore può essere sentito agevolmente da una parte all’altra della sala anche senza amplificazione. In quella che è di fatto una piccola cittadina, con oltre 4.200 persone impegnate ogni giorno, non manca però l’attenzione all’ambiente e alla salute.
Le luci negli uffici si accendono solo quando un sensore rileva la presenza di qualcuno e l’intensità si regola sulle condizioni esterne. I rifiuti vengono differenziati e c’è un sistema idraulico che consente di ridurre al minimo la necessità di aria condizionata. Tutta l’architettura è concepita per favorire il movimento del personale e le occasioni di incontro. Mediamente, ciascuno fa ogni giorno 6 km a piedi nella struttura. C’è un’area battezzata “piazza pubblica” dove si affacciano la caffetteria, l’edicola e la biblioteca. Ci sono un punto della catena salutista Exki e una caffetteria Starbucks, la più grande del marchio a Bruxelles. E non manca naturalmente una palestra.
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