Giuseppe Emilio Bevilacqua, figlio di Raffaele, avvocato e capomafia della famiglia di Barrafranca (Enna) è stato scarcerato per l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. Il giovane era stato arrestato il primo luglio dello scorso anno in Germania, dove viveva ormai da tempo, nell’ambito dell’operazione antimafia «Ultra», coordinata dalla Dda di Caltanissetta, che aveva portato a 46 misure di custodia cautelare. Nel maggio del 2018, Raffaele Bevilacqua, che stava scontando l'ergastolo al 41 bis, come mandante di un omicidio, aveva ottenuto il permesso di subire un intervento chirurgico a Catania e di rimanere agli arresti domiciliari in un appartamento del capoluogo etneo. Da quel momento erano scattate le indagini e la sorveglianza, condotte dal Ros dei carabinieri, che hanno permesso di accertare che Bevilacqua continuava ad incontrare nel suo appartamento esponenti della cosca mafiosa di Barrafranca e Pietraperzia, riprendendo la reggenza del clan.
Raggiunti da ordinanza di custodia cautelare erano stati anche i tre figli di Raffaele Bevilacqua, Flavio Alberto, Giuseppe Emilio, arrestato in collaborazione con l’Europol in Germania, e Maria Concetta, avvocato penalista. Al figlio residente in Germania era contestata l’accusa di gestire il traffico di stupefacenti diretto in Sicilia.
Il difensore, Gaetano Giunta, del Foro di Catania, aveva impugnato l’ordinanza di custodia cautelare dinanzi al tribunale del riesame e poi, dinanzi al rigetto, davanti alla Corte di Cassazione, che accogliendo le tesi della difesa, a dicembre 2020, aveva disposto il rinvio al Riesame che adesso, accogliendo le osservazioni della Cassazione, ha annullato l'ordinanza e disposto la scarcerazione. L’uomo dopo l’arresto era stato estradato in Italia e si trovava rinchiuso nel carcere di Avellino.