ENNA – Stasera, alla trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto”, il capo della Squadra Mobile di Enna, Antonino Ciavola rivolgerà un appello ad eventuali altre vittime di Giuseppe Rugolo, il prete arrestato ieri a Ferrara con l’accusa di violenza sessuale aggravata a danni di un giovane, minorenne all’epoca dei fatti, e di altre due persone. Il Procuratore di Enna, Massimo Palmeri, si era rivolto a «chi sa e ha preferito tacere». Intanto emergono altri particolari dall’inchiesta che confermano che il vescovo della diocesi di Piazza Armerina, Rosario Gisana, sapeva delle violenze subite dal minore e che lo stesso Rugolo era stato costretto ad ammetterlo.
Gisana lo avrebbe confermato nel corso della sua audizione come persona informata sui fatti ai Pm Stefania Leonte e Orazio Longo che seguono l’inchiesta. «Ho avviato l’indagine previa – dice il vescovo – perché lui effettivamente aveva ammesso. Ma era solo un seminarista». Nessuno però informò l’autorità giudiziaria e questo porta a dire al giudice per le indagini preliminari, Maria Luisa Bruno, che «dalla personalità di Rugolo emergerebbe un’inclinazione a cedere alle pulsioni sessuali in maniera incondizionata in spregio ai principi del culto del quale egli è ministro».