Consentire alle aziende agricole di seppellire le carcasse degli animali morti nei terreni della stessa azienda. È l’ipotesi su cui stanno lavorando il Comune di Enna, l’Asp ennese e la polizia municipale del capoluogo su precisa istanza avanzata dalla Coldiretti ennese.
A tal proposito si è svolta una riunione nei giorni scorsi in cui la Coldiretti ha chiesto al Comune di prevedere l’ipotesi che consenta alle aziende di sotterrare i capi di bestiame nei loro terreni, un permesso che potrebbe avvenire ma a determinate condizioni.
Ne hanno parlato con la Coldiretti anche il responsabile del servizio veterinario dell’Asp di Enna, Ireneo Sferrazza, insieme all’assessore Gianpiero Cortese e al comandante della polizia municipale di Enna, Stefano Blasco, prendendo ad esempio altre realtà dove questa pratica è già stata sperimentata, ad esempio a Nicosia, senza nessun problema. A prevederla è anche la normativa europea che fissa, ovviamente, dei paletti su questa possibilità che deve rispondere a determinati criteri.
Tra questi, ad esempio, che l’azienda che richiede lo smaltimento si trovi in un territorio difficilmente raggiungibile ma soprattutto che il terreno indicato abbia determinate peculiarità; una su tutte l’assenza di falde acquifere o comunque che sia in assenza di fattori contaminanti.
«Abbiamo ritenuto importante ascoltare la richiesta della Coldiretti perchè capiamo che dietro allo smaltimento di una carcassa animale – osserva l’assessore Cortese – ci siano spesso costi esorbitanti per le aziende e noi abbiamo intenzione di andare in contro alle loro esigenze ovviamente laddove è possibile farlo».
Il discorso tra le parti continuerà dunque nelle prossime settimane e per rendere efficace l’accordo sarà necessario fare un protocollo d’intesa tra la polizia municipale e l’Asp con la Coldiretti che invece sarà garante dell’accordo. Si valuterà adesso con l’amministrazione comunale come procedere nella deliberazione.