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Notte dei licei, dopo Vasco tocca a Baglioni: “Questo piccolo grande amore” tradotto in latino

L'idea è stata della prof di latino Tanina Messina del Classico "Majorana-Cascino" di Piazza Armerina. Gli studenti hanno intonato il testo in quella lingua

Di Esmeralda Rizzo |

Che al tempo di Catullo e Lesbia sia esistita “la maglietta fina” non è dato saperlo, ma con la versione in latino di “Hic Parvus Magnus Amor” cioè “Questo piccolo grande amore”, celeberrimo successo di Claudio Baglioni, siamo indotti comunque a crederlo. In realtà c’è un precedente al liceo classico Eschilo di Gela dove gli studenti tradussero in latino “Alba chiara” di Vasco Rossi.

Sarà la magia della Notte nazionale del Liceo classico, sarà la bravura degli studenti del Liceo Classico “Majorana-Cascino” di Piazza Armerina, ma i versi “Illa eius tunicula tenuis/ quella sua maglietta fina… Tam angusta ut mihi omne mente fingerem/ Tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto”, cantati con passione, incantano il pubblico. Intonata prima in latino accompagnata dalla chitarra, subito dopo la canzone è stata riproposta in italiano per coinvolgere il pubblico di genitori ed ospiti boomers in platea. Il brano “Questo piccolo grande amore” tradotto e cantato in latino, è divenuto così parte integrante del programma della IX edizione della Notte nazionale 2023 …senza temere la censura che nel 1972 colpì le frasi ritenute osè … Et timor et desiderium nos denudandi / “la voglia di essere nudi” , così come Et manus semper anxiores veeeetitarum/ “le mani sempre più ansiose di cose proibite”.

L’idea è stata della docente di latino Tanina Messina: «Ho maturato l’idea di tradurre il testo della canzone di Baglioni, quando è stato reso noto il tema della Notte Nazionale 2023 ovvero Logos e mito. Logos inteso non solo come pensiero, ma anche come parola. Mentre al termine mito ho voluto dare un’accezione diversa e attuale: mito come persona realmente esistente nel mondo della canzone italiana contemporanea, distaccandomi così dal significato tradizionale del termine. Dando valore alle parole d’amore in musica, ho preso in considerazione uno dei brani più famosi di Baglioni, cantautore, che per qualche generazione rappresenta un vero e proprio mito». Obiettivo: far rivivere una lingua come il latino, considerata morta, tuttavia in grado di raccontare amore e sofferenza con la stessa intensità delle lingue attuali: Et illa Diutius non loquebatur/ e lei ad un certo punto non parlava …Sed in ea clarum legebatur in vultu ut patieretur/ ma le si leggeva in faccia che soffriva ….

«Quando ho proposto questo esperimento agli studenti della II A liceale, in cui insegno latino – racconta la professoressa Messina – gli alunni non sembravano entusiasti, molti non conoscevano neanche la canzone. Paradossalmente avrebbero preferito rappresentare un testo tratto dall’orazione di Cicerone “Pro Archia”. Ma ho insistito proprio per far conoscere un cantautore ed un brano, che sono lontani dall’immaginario collettivo dei nostri ragazzi, forse tanto quanto Cicerone, come accade per un mito e un testo della tradizione classica». Dovendo debuttare per la Notte nazionale del liceo classico, il testo però, andava tradotto in latino e così, la prof si mette all’opera con l’adattamento metrico, reso possibile con alcuni escamotage con la collaborazione degli studenti Desirè Randazzo, Liborio Trovato e Filippo Vinci. «Quando abbiamo iniziato a provarla tutti insieme – racconta Paola Caruso – le parole non si distinguevano bene, così mi è stato proposto da parte di Gioele Notaro (I A), di prendere il ruolo di solista insieme a Liborio Trovato e come coristi Martina Guccio, Ambra Diana, Asia La Mattina, Elettra Rizzo, Emanuela Termini, Aurora Frazzetta, Matilde Prestifilippo, Desirè Randazzo, Anna Stuto, Emily Palermo e Filippo Vinci». «Sono entusiasta del riscontro positivo che ha avuto l’iniziativa – dichiara la preside Lidia Di Gangi – Ascoltare nella lingua di Cicerone il brano iconico di Claudio Baglioni, significa che il liceo classico è tutt’altro che una scuola polverosa. Il liceo classico è una scuola che educa a sognare e che può calarsi nella quotidianità dei ragazzi anche attraverso il canto e la musica. In un’epoca in cui si punta tutto sull’apparire, i nostri studenti hanno reso speciale un brano che da oltre cinquant’anni è il leitmotive di tante generazioni». Adesso la parola resta al mito, cioè Claudio Baglioni, al quale è stato inviato il video della Notte nazionale sulla pagina Instagram.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA