Mafia, sequestrati beni per 10 milioni alla famiglia di Felice Cannata

Di Redazione / 30 Gennaio 2018

La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per circa 10 milioni di euro a Felice Cannata, di Pietraperzia, di 57 anni e a diversi suoi congiunti. Il provvedimento è stato eseguito nelle province di Caltanissetta, Enna e Milano, dalle pattuglie del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caltanissetta, coadiuvati da finanzieri dei reparti operativi di Milano e Varese. L’inchiesta è della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Enna. Oltre che a Felice Cannata, i beni sequestrati sono riconducibili anche a diversi congiunti: Grazia Matanza, 56 anni di Pietraperzia, Angela Cannata di 34 anni, Giusy Cannata di 30 anni, Salvatore Cannata di 23 anni, Angela D’Angelo di 80 anni, Salvatore Tisa di 32 anni.

Felice Cannata era stato coinvolto nell’operazione Triskelion della Guardia di Finanza di Caltanissetta, nell’ambito della quale è stato condannato per associazione mafiosa perché ritenuto appartenente alla famiglia mafiosa di Pietraperzia con lo specifico ruolo di reimpiegare capitali di illecita provenienza in attività produttive nel Nord Italia, in particolare nei settori della compravendita di autovetture di grossa cilindrata. Cannata era anche stato condannato per una vicenda di fatture false tributari nell’ambito della sua attività di imprenditore.

Le indagini, coordinate dalla Dda nissena eseguite dalla Guardia di Finanza di Caktanissetta, hanno permesso di ricostruire il patrimonio riconducibile a Felice Cannata, consistente in una azienda agricola, una ditta individuale, 182 ettari di terreno, 22 fabbricati e 11 beni mobili tra cui macchine agricole e mezzi di produzione, 46 conti correnti e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.

Le attività di sequestro si sono anche sviluppate con una serie di perquisizioni anche in alcuni immobili in uso alla famiglia Cannata nella provincia di Milano. I finanzieri di Caltanissetta hanno eseguito le attività di polizia giudiziaria avvalendosi del prezioso contributo di un “cash dog” del Gruppo della Guardia di Finanza di Malpensa, unità cinofila addestrata a rilevare presenza di denaro contante.

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