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Il caso

«Il Ministero dell’università non ha competenza sulla Dunarea de Jos»

La ministra Bernini ha risposto a un’interrogazione sul caso di una studentessa disabile della sede ennese dell’Università romena Dunarea de Jos

Di Tiziana Tavella |

«Per la Dunarea de Jos può decidere e decide soltanto la Dunarea de Jos perché ateneo straniero che opera soltanto parzialmente in Italia, ad Enna, secondo il principio della libertà di stabilimento che consente di circolare all’interno degli stati che rientrano nella comunità europea. Una libertà che chiaramente non può che essere naturalmente riconosciuta anche alle università. Il ministro dell’Università e ricerca, Anna Maria Bernini, ha soltanto confermato, rispondendo all’on. Davide Faraone sul caso di una studentessa che ha chiesto a causa di una delicata situazione di salute l’attivazione della didattica a distanza, ricorrendo anche al tribunale di Caltanissetta, un fatto che è in realtà ampiamente assodato».

Mirello Crisafulli amministratore unico del Fondo Proserpina (che gestisce la sede ennese della Dunarea de Jos) non si scompone, ma anzi mostra soddisfazione di fronte alla risposta della ministra Bernini e spiega perché in realtà altro non è che «la conferma di un operato corretto da parte dell’ateneo romeno, cui noi come Fondo Proserpina abbiamo contribuito, dal primo giorno per la nostra parte, fornendo la logistica, nonostante una sfilza di difficoltà e tribunali che non hanno potuto fare altro che riconoscere la correttezza in tutte le procedure. La Dunarea De Jos al termine del corso di studi conferisce la laurea romena ed il numero degli iscritti non incide sul contingente italiano previsto per il numero chiuso».

Crisafulli ricorda anche, fugando una possibile interpretazione delle parole della ministra con la sintetica formula di «corsi patacca» che proprio l’anno scorso il ministero della Salute aveva formalizzato con decreto del 16 settembre 2022 «il riconoscimento automatico del titolo accademico e quindi l’autorizzazione ad esercitare la professione medica iscrivendosi ovviamente all’Ordine e già state effettuate le prime iscrizioni di alcuni laureati».

La ministra Bernini nel rispondere all’interrogazione, che chiedeva un intervento diretto a garanzia del diritto allo studio della studentessa disabile, ha ricordato come sia diritto fondamentale e come sia da tutelare maggiormente per gli studenti più fragili «ponendo in essere la massima vigilanza da parte del ministero anche con interventi per rimuovere gli ostacoli», chiarendo quando il Miur abbia effettivamente potere di intervento presentando i due scenari possibili per cui un ateneo può operare in un altro Stato, cioè o per riconoscimento da parte dell’ordinamento italiano o appunto legittimamente per diritto di stabilimento erogando titoli stranieri oggetti di successivo riconoscimento in Italia.

«L’istituto romeno Dunarea de Jos Galati che risulta operare almeno in parte anche nella città di Enna – ha detto Bernini – non dà luogo ad un’istituzione riconosciuta presso questo ministero per corsi accreditati o per il rilascio di titoli propri dell’ordinamento italiano. Non risultano quindi applicabili gli istituti e i relativi meccanismi di controllo previsti in generale per le università italiane, né le ordinarie verifiche e le eventuali sanzioni in relazione all’accreditamento dei corsi di studio».

Sulla base della Convenzione di Lisbona per il diritto di insediamento viene attuato, quindi, il riconoscimento del titolo conseguito in ateneo straniero, come nel caso della Dunarea de Jos. «Non a caso, nel contenzioso segnalato dall’onorevole interrogante e incardinato al Tribunale di Caltanissetta – ha aggiunto Bernini – il ministero dell’Università e della ricerca non è parte, visto che l’intera vicenda sfugge agli ordinari meccanismi di controllo del sistema universitario nazionale». Ciononostante, la ministra ha assicurato «il massimo impegno, in raccordo con tutti i ministeri competenti e con tutti gli strumenti istituzionali a disposizione, per porre in essere ogni azione utile – ha concluso – al fine di chiarire questa situazione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA