Disservizi
Erogazione idrica ridotta a Enna, i cittadini preparano la protesta
Con loro porteranno le bollette in segno di protesta contro il caro acqua, contro le ultime turnazioni che, nel caso di Enna, vedranno l'erogazione da mezzanotte alle 8 del mattino
Nel giorno in cui la Cabina di regia per la crisi idrica ha dato seguito all’ulteriore riduzione del prelievo di acqua dalla diga Ancipa di ulteriori 60 litri al secondo (il 50% di quanto programmato, un dimezzamento dovuto alle contestuali nuove risorse idriche provenienti dai pozzi ripristinati da AcquaEnna in alcuni Comuni), i cittadini di Enna sbottano e preparano la protesta.
Accadrà domani mattina davanti la sede di AcquaEnna, il gestore del servizio idrico in provincia di Enna, dove si ritroveranno per esprimere tutto il loro dissenso rispetto a quanto sta accadendo.
Con loro porteranno le bollette in segno di protesta contro il caro acqua, contro le ultime turnazioni che, nel caso di Enna, vedranno l’erogazione da mezzanotte alle 8 del mattino “proprio quando sarà impossibile utilizzare l’acqua e fare quello per cui aspettiamo per giorni interi” e contro una turnazione che dicono essere ingiusta rispetto a quanto accade in altri Comuni, in particolare del nisseno.
Ad Enna si arriverà ad una erogazione ogni sei giorni, a Troina dove ha sede la diga Ancipa l’erogazione sarà ogni sette giorni, stessa sorte per Nicosia, ogni cinque giorni a Calascibetta, ogni quattro a Cerami e acqua ogni tre giorni a Sperlinga.
Questi sei Comuni pagano la totale dipendenza dalla diga Ancipa che è ormai arrivata veramente agli sgoccioli.
Sul piede di guerra diversi sindaci i quali appena pochi giorni fa avevano chiesto alla Cabina di regia di differenziare l’ulteriore taglio all’erogazione a fine settembre quando è previsto il completamento delle trivellazioni di alcuni pozzi e quando – si spera – possibili nuove piogge potrebbero portare un beneficio perché quelle cadute negli ultimi giorni sono state irrilevanti.
Contattato da “La Sicilia” il presidente dell’Ati di Enna, Nino Cammarata, ha spiegato che la loro richiesta non è stata accettata perché accelererebbe il processo di esaurimento dell’acqua nella diga Ancipa giunta ormai quasi agli sgoccioli.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA