Enna – Imbrattano il muro della chiesa di San Marco per crearsi una porta di calcio dove mettere a segno i gol. L’incredibile fatto è accaduto ad Enna in pieno centro storico sulla piazza VI Dicembre, la stessa di cui vi abbiamo raccontato ieri in un altro articolo pubblicato su “La Sicilia” per denunciare la mancanza di spazi all’aperto per i giovani che vogliono giocare a calcio. Già in quell’articolo spiegammo come non tutti apprezzavano la trasformazione della piazza in un campo di calcio. Venerdì pomeriggio è poi arrivata la notizia che ha creato irritazione ma anche una forte disapprovazione e condanne unanimi.
A rendersi protagonisti in negativo di questo gesto due ragazzini che con della vernice nera hanno disegnato la porta da calcio nel muro laterale della chiesa di San Marco. A risalire agli autori del gesto è stata la polizia municipale, con in testa il comandante Stefano Blasco, che ha notato il danno sul muro e chiesto ad alcuni presenti chi fosse stato; l’indagine ha permesso di risalire alle famiglie dei due ragazzini che saranno convocate anche perchè il danno creato dovrà adesso essere risolto. Trattandosi di un monumento storico, risalente al ‘400, si rende infatti necessario coinvolgere la Soprintendenza ai beni culturali per vedere che tipo di intervento si dovrà fare ed il costo sarà addebitato ai genitori.
Purtroppo questo non è l’unico fatto increscioso registrato perchè ieri mattina il portone laterale che dà accesso alla chiesa è stato ritrovato ricoperto di sputi come dice rammaricato il custode Elia Cacciato: «Purtroppo è così e la mia sembra essere una battaglia contro i mulini a vento perchè lo denuncio da tempo». Cacciato ritiene infatti che «una piazza del centro storico non può essere un campo di calcio. L’ho segnalato e chiesto più volte ma non ho avuto nessuna risposta». Alla luce di quanto successo Cacciato, così come chiesto in passato, torna a chiedere «che la piazza venga inibita per un uso spropositato. Ho chiesto che vengano sistemate delle fioriere o dei sedili che evitino di trasformarlo in un campo di calcio».