Torino – E’ originaria di Piazza Armerina, Lavinia Flavia Cassaro, la maestra che a Torino ha insultato pesantemente le forze dell’ordine («Dovete morire») che fronteggiavano il corteo degli antagonisti intenzionato a bloccare un’iniziativa di Casapound.
La donna, in prima fila al corteo, è stata filmata mentre urla improperi tra i quali «Vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire», «Senza manganelli, quando volete, fascisti».
Lavinia Flavia Cassaro, 37 anni, precaria con contratto triennale in un istituto comprensivo di Torino. Per lei ora si ipotizzano diversi reati dal vilipendio all’ oltraggio. L’insegnante, residente da tempo a Torino, frequenta gli ambienti antagonisti della città e i movimenti No Tav. Il suo comportamento è stato stigmatizzato anche dal segretario del Pd Matteo Renzi che nel corso della trasmissione Matrix ne ha anche chiesto il licenziamento.
Il Cocer ha intanto diffuso la lettera aperta che la figlia di un carabiniere ha scritto proprio a Lavinia Flavia Cassaro: «Tu che gli urli dovete morire vedi, ogni volta che si allaccia gli anfibi e si chiude il cinturone, ho davvero paura che qualcuno lo faccia morire. Forse tu non sai cosa vuol dire».
«Non auguro davvero la morte a nessuno ma ero arrabbiatissima. Ho detto quello che pensavo ma è stato travisato». Così Lavina Cassaro, ha commentato nelle ultime ore i fatti che la vedono protagonista e al centro di polemiche e provvedimenti. «Mi sento stupida – dice – ho dato adito a costruire un castello mediatico. Se fossi riuscita a mantenere la lucidità avrei espresso meglio i miei pensieri. Mi sento in colpa? Nei confronti dei miei compagni». «Non avrei dovuto cadere in questi tranelli e farmi travolgere dalla passione e dalla rabbia – continua l’insegnante torinese – ma la nostra Costituzione dichiara che il fascismo è un reato e CasaPound è esplicitamente un partito fascista. Io mi sento profondamente antifascista. Non dico che cosa voto – conclude – di certo l’unica vera forza politica di sinistra è Potere al Popolo».
L’insegnante è stata sospesa. «Non è a scuola – hanno spiegato dalla scuola – e non lo sarà nemmeno nei prossimi giorni».