Crisi idrica, Enna rischia di restare del tutto a secco ed è scontro aperto con la Regione

Di William Savoca / 20 Settembre 2024

Non è stato un vero e proprio scontro istituzionale, ma dai toni usati si può dire che tra i sindaci e il commissario per l’emergenza idrica, Salvo Cocina, non regni l’amore o quanto meno la condivisione su come si stia gestendo la grave crisi idrica che attanaglia la Sicilia.

È accaduto stamane ad Enna dove c’è stato un consiglio comunale aperto ai rappresentanti della Cabina di regia, appunto Cocina, dell’Ati con Nino Cammarata, del gestore del servizio idrico AcquaEnna con Franz Bruno ed i deputati locali Fabio Venezia e Luisa Lantieri. A fare gli onori di casa il sindaco Maurizio Dipietro ed i consiglieri comunali per nulla teneri con Cocina a cui è stata contestata la ricerca delle responsabilità in capo ai sindaci. Posizione che lo stesso Cocina ha rivendicato quando ha fortemente invitato tutti i sindaci a ricercare i pozzi per alleggerire i prelievi dall’Ancipa.

Era già accaduto ad Agrigento un mese fa e si è ripetuto ad Enna dove Cocina, forse con termini poco ortodossi, ha accusato l’assessore al Bilancio Campanile per un post social in cui evidenziava le colpe della Regione nella gestione dell’emergenza e a cui Cocina ha replicato, poi scusandosi, «è veramente deprimente, si fanno considerazioni quasi quasi isteriche, senza ragionare» tanto da indurre ad un intervento la deputata Luisa Lantieri che lo ha invitato a tenere in considerazione che gli amministratori si trovano oggi in trincea di fronte a cittadini ad un passo dalla rivolta. Ma l’assessore non è stata l’unica ad essere attenzionata da Cocina perché lo stesso ha risposto piccato anche ad una battuta del sindaco Dipietro il quale aveva provocatoriamente detto di non essere un “rapdomante” alla ricerca di pozzi. «Sono offeso quando sento queste battute stupide» ha replicato Cocina ricordando poi le raccomandazioni e le lettere inviate ai sindaci per trovare i pozzi.

Bollate poi come «fesserie» le dichiarazioni di qualche consigliere che ipotizzava la vendita di acqua dai pozzi privati da parte dei proprietari: «E’ grave questo, è istigazione a delinquere. Se ci sono pozzi requisiteli subito». Gran parte del dibattito è ruotato intorno proprio ai pozzi perché la diga Ancipa, è stato più volte sottolineato, è ormai agli sgoccioli. Entro dicembre, nelle previsioni più ottimistiche, sarà infatti prosciugata.

Cocina ha difeso l’azione messa in campo: «La Regione si è mossa per tempo. Sono state fatte riduzioni, alcune imposte perché nessun sindaco voleva prendersi la responsabilità e senza i tagli, gli interventi di mitigazione e i pozzi la situazione oggi sarebbe più drastica».

Lo stesso ha sostenuto che nel razionamento ad Enna per aiutare la vicina Caltanissetta non è stato fatto nessun favoritismo. Al deputato regionale Fabio Venezia che si era detto contrario all’ipotesi dei silos ha risposto «se non è d’accordo dia lui una soluzione».

Il sindaco Dipietro ha ribadito che «è noto che in materia di acqua la competenza è della Regione, non è tempo oggi di accuse, certo però che è difficile da digerire quei litri che si perdono a causa delle condotte» e di fronte alle sollecitazioni sui sindaci Dipietro ha proposto «lui, che ha poteri di Protezione Civile regionale, metta a disposizione dei sindaci la Forestale e allora può darsi che i sindaci possano trovare qualche pozzo. Do’ per scontato che chi sta nella cabina di regia abbia più elementi per affrontare la questione».

Un dato è comunque certo. Enna e la sua provincia sono in una situazione davvero critica perché presto, ed in particolare l’area nord, potrebbero presto restare a secco.

L’Ancipa ha poche settimane di autonomia, a breve di potrebbe prelevare solo con le zattere e a questo punto i pozzi sono davvero l’unica soluzione per l’immediato. La Regione ne ha già finanziati alcuni e si è detta pronta a finanziare tutto ciò che serve per affrontare l’emergenza.

Dal consiglio comunale di Enna senza tuttavia voler cercare colpevoli «in questa fase dove interessa affrontare l’emergenza» è stato detto che «o non si è fatto niente o si è fatto male» analizzando una crisi già manifestata tra febbraio e marzo.

Da AcquaEnna, il gestore del servizio idrico, il presidente Franz Bruno ha assicurato che si sta facendo tutto il possibile per scavare nuovi pozzi e alleviare le criticità.

Il presidente dell’assemblea territoriale idrica, Nino Cammarata, ha intanto proposto alla Cabina di regia regionale di utilizzare l’acqua delle altre dighe e gli altri invasi della provincia di Enna per approvvigionare le città, soprattutto quei centri che sono maggiormente in crisi perché non dispongono di risorse idriche proprie.

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Pubblicato da:
Carmela Marino
Tag: acqua