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Boom di esposti anonimi in Procura

Di Tiziana Tavella |

Enna – Escalation di esposti anonimi alla Procura di Enna. Più di 80 in soli 7 mesi contro lo scarso centinaio dello scorso 31 dicembre. Gli ennesi, hanno quindi sì preso seriamente la collaborazione con la magistratura per far rispettare la legalità nei più disparati ambiti, dall’assenteismo dal luogo di lavoro, all’evasione fiscale o di tasse comunali, raccontando magari nei particolari di ingegnosi metodi “per farla franca” ma al tempo stesso starebbero guardandosi bene, però, dal lasciare i propri dati e firmare la denuncia per collaborare anche nel caso di avvio di indagine.

A vagliare gli esposti anonimi è il procuratore di Enna Massimo Palmeri. In particolare la scelta dell’anonimato è principalmente compiuta da chi vuole segnalare abusi edilizi e varie ipotesi di reati riconducibili alla pubblica amministrazione. Non mancano anche le segnalazioni senza firma di presunti falsi invalidi o fruitori senza effettivi titoli della legge 104 per chi assiste familiari con gravi invalidità. A fare a scattare la molla della segnalazione anonima in più casi le presunte truffe ai danni dello Stato che indignano maggiormente gli ennesi sarebbero in testa.

La Procura di Enna valuta gli esposti e se sussistano davvero i presupposti per dare vita a una vera e propria indagine esperendo i necessari accertamenti preliminari, in particolare quando gli esposti si presentano più circostanziati nei fatti segnalati. Non di rado dall’esposto anonimo sono partite indagini che hanno portato importanti risultati conclusi poi con condanne per chi aveva effettivamente compiuto illeciti di vario genere. Ma l’anonimo segnalatore di reati non sempre perseguirebbe il fine della giustizia per la giustizia. In alcuni casi si tratterebbe di vendette o anche di possibili trappole per ignari cittadini. Non di rado è accaduto che la firma in calce all’esposto rivelatosi anonimo non sia stata un nome di pura fantasia ma di un soggetto del tutto estraneo alla vicenda segnalata. In altri casi si è anche scoperto che si trattava di segnalazioni ad hoc, finite in archiviazione, per mettere nei guai vicini di casa o colleghi di lavoro che avevano il solo torto di non essere particolarmente ben voluti dall’autore dell’esposto inviato in Procura. Non ultime le segnalazioni anonime a sfondo politico in particolare nei periodi elettorali rivolte a candidati o sostenitori più in vista.

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