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Barrafranca, grazie ad un benefattore la statua dell’Immacolata torna a risplendere

Di Renato Pinnisi |

Barrafranca (Enna) – La statua dell’immacolata, dopo un anno dall’apertura al culto della chiesa San Francesco, viene restaurata grazie alla somma donata da parte di un benefattore. A restaurare l’opera d’arte è stato il giovane artista Valentino Faraci.

La statua lignea dell’Immacolata è un bene del Fondo edifici culto, appartenente al ministero dell’Interno così come l’intera struttura della chiesa di San Francesco, un tempo sede dei frati francescani minori. Sono circa 700, gli edifici del Fec dislocati su tutto il territorio nazionale e tra abbazie, basiliche monumentali di cui vi sono anche le chiese: tra queste addirittura due si trovano tra la comunità barrese: quella di San Francesco (ex monastero dei Frati minori) e quella del monastero di San Benedetto in piazza Fratelli Messina. Entrambe sono strutture e conservano opere d’arte di pregevoli testimonianze ed esperienze culturali e artistiche così come si sono succedute nel corso dei secoli in tutta Italia.

Tra i vari gioielli all’interno della chiesa di San Francesco è presente la “via Crucis” dei fratelli Vaccaro di Caltagirone: Giuseppe (1793-1866) e Francesco (1808 – 1882): è proprio quest’ultimo che avrebbe scolpito l’opera dell’Immacolata intorno al 1840. Una delle poche tracce sull’autore dell’opera lignea dell’Immacolata è una fonte storica, dove il parroco Luigi Giunta all’interno del suo volume scrive che nella chiesa del convento (San Francesco) sono presenti una tela e una scultura lignea dipinta e realizzata da Francesco Vaccaro.

Il restauro dell’Immacolata è stato possibile grazie alla volontà di un “mecenate”, Luigi Taglione, medico del Lavoro a Pavia.

«Ho voluto donare una somma in memoria perenne di mia madre Marianna Paternò – afferma Luigi Taglione – perché devota all’Immacolata. Barrafranca è una cittadina a cui sono legato anche perché qui sono nato e cresciuto». Proprio Taglione tra i suoi ricordi, racconta anche un piccolo aneddoto sul parroco Giunta, che seppur in veneranda età lo accompagnava nella chiesa di San Giuseppe per officiare messa. La statua dell’Immacolata essendo di proprietà del ministero dell’Interno (Fec) ha seguito un iter particolare in cui sono stati interessati la prefettura di Enna (ha curato gli aspetti tecnico amministrativo finanziari) con il dott. Liborio Nasca, la Soprintendenza ai beni culturali di Enna e la diocesi di Piazza Armerina. Prima della festa dedicata all’Immacolata è stato presentato con una conferenza il restauro da parte di Valentino Faraci proprio all’interno della chiesa di San Francesco».

A fare gli onori di casa è stato il parroco don Giacomo Zangara. Presenti il sindaco Fabio Accardi, il priore della confraternita dell’Immacolata, Emilio Malacasa e la Soprintendenza con il dirigente Salvatore Gueli: «Noi che lavoriamo in un ambiente con i tanti beni culturali sappiamo l’importanza che ricaduta positiva ha un mecenate che prende a cuore un’opera d’arte. Questo è un segno di attaccamento verso una comunità». Ha relazionato sul culto dell’Immacolata nell’ 800 e l’iconografia lo storico dell’arte, Paolo Russo mentre a moderare l’incontro è stato Pasquale Ingala. Arrivato da molto lontano anche il presidente nazionale della commissione Cultura dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Donato Gentile: «Porto il saluto di tutti gli assessori alla cultura d’Italia in un’occasione in cui il restauro di un’opera assume un significato importante perché si fa del bene alla cultura e alla comunità».

Valentino Faraci ha condotto il restauro secondo criteri scientifici e nel pieno rispetto dei principi e delle teorie seguendo procedure e metodologie opportunamente studiate al fine di restituire la corretta leggibilità all’opera, rispettandone, comunque, la materia originaria e il valore storico.

«Per me è stato un onore mettere a disposizione le mie conoscenze – afferma il giovane restauratore Faraci – e consegnare il manufatto alla comunità. Un’emozione forte che mi ha accompagnato durante la fase del restauro dovuta sia al valore storico dell’opera che e ad una sentita e secolare devozione».

Faraci, ha prestato la sua attività di restauro in molti centri della penisola e tra queste anche a Barrafranca per opere di rilevanza storica e artistica come la “vara” di Maria Santissima della Stella, la “via Crucis” nella parrocchia Grazia e la testa lignea del santone di Pasqua Sant’Andrea.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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