Disservizi
A Enna sulla crisi idrica si sdrammatizza e c’è chi la mette in musica
Un testo musicale è l'originale trovata di anonimi - e tali dicono di voler restare - cittadini che hanno così voluto descrivere al meglio cosa sta accadendo lì al centro della Sicilia
Le ultime settimane per gli ennesi sono state davvero pesanti e penalizzanti a causa della crisi idrica che ha portato la distribuzione dell’acqua anche a turnazioni di sei giorni. Per i cittadini è stata davvero dura, eppure c’è chi ha anche trovato un modo originale per sdrammatizzare anche in momenti di tensione e rabbia che si sono creati e c’è chi lo ha fatto affidandosi…alla musica.
E’ l’originale trovata di anonimi – e tali dicono di voler restare – cittadini che hanno messo su un testo ed una musica per descrivere al meglio cosa sta accadendo lì al centro della Sicilia, a quasi mille metri dal livello del mare dove non si ricorda una crisi idrica di queste proporzioni e che realisticamente può ancora peggiorare.
Ecco allora che c’è chi ha provato a sdrammatizzare componendo un testo dove il ritmo ricorrente scandisce le parole “Senz’acqua Enna”, quello che è il nome di un Comitato spontaneo nato, neanche tanto per caso, sui social dove giorno dopo giorno è iniziata a montare la protesta dei cittadini stanchi e irritati dalla mancanza di acqua e da turni di erogazione lunghi nel tempo e poi peggiorati dai turni notturni.
“Acqua per bere, acqua per lavare, acqua perchè, perché acqua…e basta” esordisce cantando una voce femminile che ha volutamente chiesto di restare anonima, una semplice cittadina “a cui manca come tutti l’acqua”.
Il testo accompagnato da una musica davvero orecchiabile ha certamente nel ritornello il ritmo trascinatore quando scandisce “Senz’acqua Enna… Senz’acqua Enna…piovono bollette e il servizio ti spenna. Senz’acqua Enna…Senz’acqua Enna…siamo in un deserto e il servizio tentenna”.
Non poteva poi mancare un passaggio sulla scelta di erogare l’acqua a notte fonda, un modo diretto per sfiduciare i cittadini verso un maggiore utilizzo della risorsa idrica, e cantato in un “Acqua di giorno, acqua di notte, acqua perché io l’ho pagata e cara” ed in conclusione l’amara considerazione di un “Senz’acqua Enna siamo in un deserto e il servizio ti scotenna”.
Non v’è dubbio che la crisi idrica ad Enna, ma come del resto in tutti quei Comuni, per fortuna non tanti, rimasti dipendenti della diga Ancipa, sia grave e all’esasperazione, ma dopo aver raccontato storie di aziende che chiudono anche per qualche giorno perché senza acqua, e di nonne che lavano i grembiuli dei nipoti nei lavatoi, ascoltare una canzone di denuncia è pur vero che dona poco più di due minuti di sorriso, ma consente anche di arrivare emotivamente anche nella mente di chi oggi questa emergenza ha il dovere di gestirla senza catapultare le colpe agli amministratori locali perché le responsabilità di una diga, l’Ancipa, che si è quasi totalmente prosciugata è da ricondurre a chi negli ultimi anni non ha lanciato il doveroso allarme che forse avrebbe potuto consentire di affrontare l’emergenza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA