La città ha scelto. Carlo Caputo è il nuovo sindaco della città per il quinquennio 2023-2028. A deciderlo i belpassesi, recatisi alle urne domenica e nella prima parte della giornata di ieri.
Fin dalle prime battute dello spoglio il margine di vantaggio rispetto al suo più diretto rivale, Salvo Licandri, è stato netto, rimanendo quasi sempre costante una percentuale di differenza intorno all’8% nelle prime due ore di scrutinio, con il margine poi cresciuto sempre più nella seconda parte dello scrutinio.
Carlo Caputo ha vinto le elezioni amministrative della sua città, con 8.080 voti, pari al 53,46% delle preferenze. Segue Salvo Licandri che ha ottenuto 5.798 voti, pari al 38,36% delle preferenze. Ben più lontani gli altri due candidati, Giuseppe Lucio Piana, che ha ottenuto 910 voti, pari al 6,02% delle preferenze e Danilo Rossetti, con 325 voti per il 2,15% dei suffragi.
Da evidenziare che Belpasso è, tra l’altro, tra le poche realtà chiamate al voto, dove il numero dei votanti è cresciuto rispetto a 5 anni fa. Se nel 2018, rispetto ai 22.939 aventi diritto, erano andati a votare 14.222 cittadini, pari al 61,95% delle preferenze, con la tornata elettorale del 2023, sui 23.679 aventi diritto, al voto sono andati 15.494 belpassesi, pari al 65,43%.
Lo spoglio è stato seguito in diretta da Salvo Licandri, nella sede del suo comitato elettorale. Sostenuto da otto liste (Attiviamo Belpasso, il Qaudrifoglio, Sud Chiama nord, Forza Italia – Berlusconi, Forza Belpasso, Salvo Licandri sindaco, Prima l’Italia e Democratici Belpasso), con una coalizione trasversale che ha spaccato il centrodestra e ha chiamato a sé pezzi del centrosinistra, Licandri ha ottenuto, comunque, un buon risultato elettorale.
«Il nostro è stato un percorso razionale – ha evidenziato a caldo Licandri – frutto dell’organizzazione di alcune segreterie e di alcune liste civiche. Sapevamo che ci scontravamo contro un sistema ben assortito, ben pensato per far sì che gli equilibri a Belpasso fossero garantiti e noi stiamo provando con tutte le forze a lottare contro questo sistema con la proposta che non può arrivare subito alla gente, deve essere metabolizzata. Ora vogliamo fare le giuste analisi e capire quanto il nostro progetto e programma è stato gradito per fare eventualmente delle rettifiche e da domani continuare a lavorare.»
Per quanto riguarda il neo sindaco Carlo Caputo, lo spoglio ha scelto di seguirlo da casa. Alle 19 circa, quasi a fine scrutinio, il suo arrivo al comitato elettorale, accolto da applausi e gente festante. Sostenuto da sette liste, per la quasi totalità civiche (Democrazia Cristiana, Andiamo avanti, Scelgo Belpasso, Fenice Caputo sindaco, Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, Belpasso più, Insieme per Belpasso), Carlo Caputo, torna a governare la città visto che è già stato sindaco nel quinquennio 2013-2018 (e dopo presidente del Parco dell’Etna).
Nel comitato elettorale di Caputo ieri pomeriggio sono arrivati anche il deputato nazionale Francesco Ciancitto, il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno e il deputato regionale, Giuseppe Zitelli. Quest’ultimo, da belpassese, giocava in casa. Presente anche il candidato a sindaco alle ultima competizione elettorale a Paternò, Alfio Virgolini. Tutti di Fratelli d’Italia, questa è soprattutto una vittoria del partito meloniano. «Non mi aspettavo di vincere con questo distacco – dice il neo sindaco Caputo – è stata una campagna elettorale non scontata, l’abbiamo costruita, riempiendola di contenuti, senza mai insultare nessuno, alla fine la gente ci ha dato ragione. Mi aspettavo che i belpassesi ricordassero il mio impegno, quando ho fatto il sindaco. Nei primi 100 giorni di questo nuovo mandato, il primo impegno sarà innanzitutto sul fronte rifiuti. C’è un grande problema con i rifiuti, non dovuto a deficienze dell’Amministrazione attuale. Occorre un nuovo piano dei rifiuti, una nuova gara d’appalto settennale, per partire bene nuovamente».