L'OMAGGIO
Ignazio La Russa e gli 80 anni de La Sicilia, «giornale che ha saputo accompagnare la vita e gli eventi di generazioni di lettori»
Sin dalla prima media, che frequentavo a Paternò, avevo l’abitudine di comprarne una copia prima di entrare a scuola
È per me un onore e un vero piacere poter offrire il mio piccolo contributo in relazione agli 80 anni de “La Sicilia”, giornale che ha saputo accompagnare la vita e gli eventi di generazioni di lettori.
Il vostro è un traguardo storico che deve giustamente essere celebrato e valorizzato, a maggior ragione in un’epoca di grandi cambiamenti e diffuse difficoltà per l’editoria in generale e per la carta stampata in particolare.
L’approccio liberale che ispirò la nascita e l’affermazione de “La Sicilia” ne ha da sempre caratterizzato il ruolo e lo stile, come se ne avesse scolpito la missione.
Sin dalla prima media, che frequentavo a Paternò, avevo l’abitudine di comprarne una copia prima di entrare a scuola.
Confesso, che dopo la lettura delle prime pagine andavo subito a quella sportiva. Il resto del giornale potevo però leggerlo solo alla fine delle lezioni, perché il professore di lettere puntualmente ogni mattina mi sequestrava il quotidiano e me lo restituiva solo all’uscita da scuola. Anni dopo, mi ha confessato che in questo modo poteva leggerlo lui tranquillamente durante l’intervallo.
Negli anni successivi, anche a Milano ho continuato a iniziare con voi le mie giornate comprando “La Sicilia” all’edicola di Piazza della Scala.
Ed è per questo motivo che ancora oggi ho ben chiare in mente tante vostre prime pagine che hanno segnato, nel bene e nel male, un’epoca.
Ricordo eventi lieti ma anche, purtroppo, le tante calamità nazionali che hanno colpito la nostra amata terra: dai terremoti alle alluvioni. Ricordo le stragi di mafia, gli attentati e i crimini che hanno insanguinato la Sicilia.
Allo stesso modo, ricordo gli arresti eccellenti, le tante storie di successo e di affermazione, dalla politica all’economia, dallo sport alla cultura.
Ricordo infine, come fosse oggi, l’articolo a tutta prima pagina del 2 gennaio 1960 che annunciava la morte di Fausto Coppi e anche quello di qualche anno prima – erano gli anni ’50 – del subentro di mio padre alla Camera dei deputati, riportato nelle pagine interne.
E persino le mie prime nozioni di geografia sono venute studiando su “La Sicilia” le classifiche e i luoghi delle partite dei campionati di calcio nazionali e regionali.
Insomma, per me questo quotidiano è stata fonte di crescita, di informazione, di maturazione.Anche adesso cerco di averlo nella “mazzetta” dei giornali del mattino che preferisco di gran lunga alla lettura on line.
Sono certo che, come è successo in questi primi 80 anni, “La Sicilia“ saprà interpretare il futuro con la stessa capillarità e capacità alle quali ci ha abituato finora; il vostro è lavoro meritorio che, quotidianamente, rende i cittadini più consapevoli e informati, e quindi più liberi.È questo il mio auspicio e il mio augurio che rivolgo alla direzione e a tutti i giornalisti, i dipendenti e i collaboratori de “La Sicilia”.
*Presidente del SenatoCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA