Il commento
I ventenni del “Fortino” e la città silente
L'indifferenza e il mutismo a Catania dopo la sparatoria avvenuta in piazza Palestro che è costata la vita Giuseppe Francesco Castiglione
Silenzio. Nessun rumore. Eppure, dopo quello che è accaduto giovedì scorso in piazza Palestro, questa città dovrebbe urlare. E piangere. Un giovane ha ucciso un altro giovane. Poco più di 40 anni in due. L’assassino è già papà. Il figlio non ha nemmeno due anni. Quando vorrà vedere suo padre nei prossimi anni dovrà farlo nella stanza colloqui di un carcere.Un ragazzino ha deciso di chiarire con la pistola le discussioni nate con il nuovo compagno della sua ex. E lo ha fatto in pieno giorno. Alle 3 del pomeriggio al “Fortino”. C’erano bambini, mamme con il passeggino, anziani che passeggiavano. E anche turisti attirati dalla maestosità della Porta Garibaldi visibile già da piazza Duomo. Nemmeno la presenza delle telecamere ha fermato quel ragazzino. Ha sparato sette colpi con una pistola di piccolo calibro. Cinque hanno fatto centro. Ha abbandonato lo scooter e ha vagato a piedi per diverse ore. È arrivato fino a Misterbianco, dove ha bussato alla porta dei carabinieri e si è consegnato. Mentre lui era in cella, il giovane moriva all’alba in ospedale.
Nessuno ha parlato. Tranne qualcuno sui social. Ma nulla di ufficiale, formale, istituzionale. Nella lunga sequela di comunicati e note che arrivano alle mail dei cronisti non c’è stata una riga dedicata all’assassinio di un ventenne.Qui non c’entra la mafia. Ma questo mutismo assordante ricorda molto la Catania degli anni Novanta, quando le strade erano sporche del sangue di 100 ammazzati all’anno e i catanesi si voltavano dall’altra parte. «Tanto si ammazzano tra loro», si commentava ai bar sfogliando il giornale. Il rumore delle pistolettate e il suono delle sirene erano diventate parte della quotidianità di quell’epoca. Epoca per fortuna lontana. Distante. Però è rimasta quella stessa indifferenza.L’indifferenza che ha permesso la creazione dei quartieri ghetto. O dei quartieri dormitorio. Dei rioni dimenticati e ricordati solo per le passerelle elettorali. Indifferenza che ci rende complici e colpevoli. Tutti quanti, nessuno escluso.Un giovane è stato ammazzato. Un altro è diventato assassino a 20 anni. Però, nessuna lacrima.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA