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IL CONTRAPPASSO

Zes unica, non è tutto oro… In futuro i soldi andranno prelevati dal “tesoretto” Fsc delle Regioni

E già la Sicilia ha versato due sostanziosi "oboli" per il Ponte e e per i termovalorizzatori

Di Mario Barresi |

Nella fanfara di ringraziamenti e di rivendicazioni dell’ attenzione del governo verso il Sud, nel giorno del rilancio della Zes unica, bisognerebbe leggere un documento che il ministro Raffaele Fitto ha indirizzato ai presidenti delle Regioni interessate. La Sicilia l’ha fatto (foto sopra) . Il titolare meloniano del forziere di quasi tutte le risorse per lo sviluppo comunica ai governatori meridionali la lieta novella del «provvedimento normativo che raddoppia i fondi destinati al credito di imposta per gli investimenti nella Zes unica». E fin qui ci siamo.

Ma, dopo la carota, arriva il bastone. Fitto precisa: «Il provvedimento riconosce, inoltre, alle Regioni la possibilità di agevolare» gli stessi investimenti «mediante l’impiego delle risorse dei programmi regionali della politica di coesione europea 2021-27, nel rispetto delle previsioni dei medesimi programmi e nei limiti delle risorse determinate da ciascuna Regione». E, a scanso di equivoci, precisa che «tale facoltà, riconosciuta anche al Ministero delle imprese e del made in Italy a valere sulle risorse del programma della politica di coesione europea 2021-27 di propria titolarità».

Vero è che, come riportiamo correttamente in un altro articolo, scremando le richieste “virtuali” il plafond necessario si abbassa e che quindi per il 2024 le coperture per il credito d’imposta al Sud sono garantite. Ma dall’anno prossimo? Se, com’è prevedibile, dovesse esserci un boom di domande, i soldi andranno presi dal “tesoretto” degli accordi di coesione firmati dalle Regione. La Sicilia, per la cronaca, ha già versato due sostanziosi “oboli”, sottraendo risorse dai 6,8 miliardi dil Fsc, per il cofinaziamento del Ponte (1,3 miliardi) e per i termovalorizzatori (800 milioni).

È la conferma della linea Fitto: centralizzazione della gestione delle risorse e devolution sulle Regioni del Sud dei costi di opere e misure che le riguardano. Così, se la Zes unica (ancora ferma al palo) dovesse essere un successo, dai prossimi anni dovremmo pagarla con i nostri soldi. Dopo aver ringraziato ossequiosamente.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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