Turismo, Taormina rilancia col lusso: ecco il nuovo hotel con area archeologica

Di Michele Guccione / 30 Gennaio 2020

Palermo. Un hotel unico al mondo sul mare di Taormina con annessa area archeologica privata, il numero uno della ricettività di Siracusa e un moderno “buen retiro” per turisti ricchi e per cittadini amanti del buon gusto a Palermo. Dalla vendita all’asta dei sei “gioielli” alberghieri siciliani che furono del gruppo Acqua Marcia Turismo è trascorso un anno e mezzo. Ora per due di loro ci sono le premesse perché possano rendere la Sicilia una meta sempre più attrattiva per il turismo ricco, quello fatto da europei e americani, ma ora anche da cinesi, brasiliani e russi, tutti assai esigenti in fatto di standard dell’ospitalità. Un contratto di sviluppo da 34 mln di euro, di cui 14,5 erogati da Invitalia, e 109 occupati, promette di avviare ad una seconda vita due dei sei gioielli del patrimonio alberghiero di lusso dell’Isola. Si tratta dell’Excelsior di Palermo, con 118 camere, nella centralissima via Libertà, che sarà chiuso e ristrutturato per diventare, con 16 mln e 44 addetti, un cinque stelle extralusso con piscina e ristorante panoramico aperti ai cittadini; e del Des Etrangers di Siracusa che, in ristrutturazione già da un anno in stretto raccordo con la Soprintendenza, riaprirà entro la fine dell’anno con 10 mln, 68 camere quasi tutte vista mare, 40 occupati e l’ambizione di essere il “number one” in città, fra la Fonte Aretusa e il Duomo.

Ma c’è una novità: la società Luxury Private Properties, controllata dalla famiglia fiorentina Giotti, che si è aggiudicata le due strutture, nel contratto di sviluppo approvato da Invitalia ha aggiunto i fondi per il più importante dei progetti. Sarà realizzato a Taormina, in via San Pancrazio, sotto Porta Messina: in ciò che resta di Villa San Pancrazio, un ex hotel dei primi del ‘900, sono da poco cominciati i lavori per aprire, con 8 mln e 25 addetti, entro il 2021 il Basileion, un boutique hotel da 19 camere adiacente ad un’altra “bomboniera” già posseduta da questa piccola catena italiana del lusso, l’Ashbee in stile inglese da 24 camere che gode di un ristorante affidato allo chef pluristellato Heinz Beck. La particolarità del progetto sta nel fatto che fra l’Ashbee e Villa San Pancrazio, nel lotto da 6.500 metri acquistato dal gruppo, è stata scoperta un’area archeologica con quattro domus romane di età augustea, ricche di mosaici. «Dal 2016 – racconta con orgoglio la presidente, Costanza Giotti – abbiamo condotto varie campagne di scavo con l’Università di Messina, coinvolgendo 50 studenti da tutto il mondo. Ora vogliamo completare il restauro in tre anni, con fondi nostri, per rendere fruibile l’area sia ai nostri clienti, sia al pubblico, perchè si tratta del più bel sito archeologico a Taormina dopo il Teatro antico». Questo significa che l’emozione che si vivrà sarà unica al mondo, perchè richiamerà, sì, l’atmosfera che da oltre un secolo già si respira a Siracusa nello storico hotel Villa Politi che annette latomie e siti archeologici. Ma qui, in più, c’è l’irripetibile vista taorminese sul mare!

Ecco perchè, con questa nuova apertura portata in dono al migliore turismo della “perla dello Jonio”, la Luxury Private Properties parla di “punta di diamante” e mira a conquistare il titolo di leader fra i player del lusso in Sicilia. «Noi offriamo solo strutture di alta gamma – commenta Costanza Giotti – perchè i nostri alberghi rappresentano solo il miglior buon gusto italiano e sono vetrina del Made in Italy per il mondo».

«Questo investimento – ha detto Domenico Arcuri, A.d. di Invitalia – conferma il nostro impegno per dotare il Sud di strutture ricettive di eccellenza, in grado di competere su scala internazionale e di generare ricadute positive sul territorio in termini di sviluppo e opportunità di lavoro».

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Redazione
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