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Toti risponde a Draghi: ««Senza gas cassa integrazione, fabbriche chiuse, bollette più care»

Il presidente della Regione Liguria ad Agorà: «Dobbiamo riaprire le centrali a carbone»

Di Redazione |

GENOVA. – «Se noi decidiamo di bloccare le fonti energetiche russe dobbiamo prevedere in Italia cassa integrazione, fabbriche energivore che chiudono, ulteriori aumenti delle bollette, questo deve essere chiaro a tutti». Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ad Agorà su Rai 3 commenta la domanda 'Vogliamo la pace o l’aria condizionata accesa?' posta dal presidente del Consiglio Mario Draghi alla presentazione del Def. «Non significa solo che suderemo un pò o avremo un pò di caldo, è una scelta dolorosa. Se dobbiamo cambiare il nostro mix energetico per renderci indipendenti dal gas russo c'è solo un modo di farlo nei prossimi 12-18 mesi: bloccare la transizione ecologica e riaprire le centrali a carbone, nei prossimi 12 mesi le catene di montaggio devono restare aperte e le case riscaldate», rimarca Toti. 

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