PALERMO – In Sicilia, nei primi sei mesi del 2017, si registrano timidi segnali di ripresa: dopo anni di stagnazione aumentano, seppur di poco, gli occupati (sono lo 0,3% in più rispetto allo scorso anno, contro una media nazionale del 1,1% e del 0,7% nel Mezzogiorno) mentre l’esercito di senza lavoro risulta quasi il doppio della media nazionale (11,5%). Non a caso, in Sicilia, il tasso di disoccupazione è pari al 22%. E’ quanto emerge dal rapporto di Bankitalia su L’economia della Sicilia nel 2017.
Secondo lo studio, l’occupazione è «aumentata lievemente con un andamento positivo nell’agricoltura e nell’industria, mentre si registra una forte riduzione nelle costruzioni. Ha trovato conferma la tendenza emersa nel 2016, con un incremento del numero di occupati per la categoria dei dipendenti», ma avverte Bankitalia «il numero degli occupati nella Regione rimane sensibilmente inferiore ai valori del periodo pre-crisi».
Il lieve miglioramento registrato è trainato da export e turismo, mentre come detto continua a soffrire l’edilizia, dove prosegue il calo degli occupati e delle ore lavorate malgrado i primi segnali positivi nel settore delle opere pubbliche.
A presentare i dati sulla Sicilia sono stati Pietro Raffa, direttore della sede di Palermo della Banca d’Italia, e Giuseppe Ciaccio e Antonio Lo Nardo, che si occupano di Analisi e Ricerca Economica Territoriale per Bankitalia.
Nei primi nove mesi del 2017, dunque, la fase di ripresa dell’economia siciliana si è rafforzata con una maggiore diffusione tra i settori produttivi, mentre nel 2016 si era registrata solo in alcuni settori come il turismo e l’agroalimentare. Alla prosecuzione della dinamica positiva per il terziario privato, sospinta dai consumi delle famiglie siciliane e dalla spesa dei turisti italiani e stranieri, si è associato un miglioramento dei principali indicatori del settore industriale (fatturato, investimenti e ordinativi) dopo la stagnazione dell’anno precedente. La congiuntura è rimasta sfavorevole invece nel settore delle costruzioni, che fatica ad agganciare la ripresa.
“In prospettiva – ha ipotizzato Ciaccio, in merito all’edilizia – qualche novità positiva potrebbe essere generata dalla crescita delle compravendite immobiliari e dal calo dello stock di invenduto delle imprese edili, che comunque non rappresentano ancora un fattore decisivo per la crescita del settore. Potrebbe contribuire in positivo anche la crescita nel primo semestre del 2017 degli importi complessivi dei bandi di gara pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale per appaltare le opere pubbliche”. Un esempio su tutti il Patto per il Sud, che interviene proprio sulle infrastrutture.
Tra i settori in forte crescita c’è invece l’export. Nella prima parte dell’anno le esportazioni di merci sono tornate a crescere, sia per la componente petrolifera sia per il resto dei comparti. Ancora, gli investimenti delle imprese, che già nel 2016 avevano invertito il lungo trend negativo, sono risultati in leggera espansione e secondo le aspettative delle aziende la tendenza dovrebbe rafforzarsi nel 2018, anche in connessione con le positive attese sulla domanda e l’elevato livello di liquidità accumulata negli ultimi anni. Nel primo semestre dell’anno l’occupazione è aumentata lievemente, con un andamento positivo in tutti i settori ad eccezione delle costruzioni. Ha trovato conferma la tendenza emersa nel 2016, con un incremento del numero di occupati per la categoria dei dipendenti. Una più ampia partecipazione al mercato del lavoro ha mantenuto il tasso di disoccupazione su livelli elevati «perchè ci sono meno persone scoraggiate e sono di più al contrario le persone che credono nella prospettiva di trovare un lavoro e lo cercano, quindi il tasso di disoccupazione resta sostanzialmente invariato nonostante la lieve crescita dell’occupazione», ha spiegato Lo Nardo.
Il calo del numero di imprese attive in regione, che proseguiva ininterrotto dal 2009, si è progressivamente arrestato nel corso del 2017. Nei primi nove mesi dell’anno, a fronte di una nuova contrazione del numero di aziende operanti nei settori industriale, edile e del commercio, è aumentato il numero di unità attive nei servizi di alloggio e ristorazione e di quelle finanziarie e dei servizi alle imprese.
Si è rafforzata la crescita del credito, avviatasi nella seconda parte dell’anno passato dopo oltre un triennio di contrazione. La dinamica è stata trainata dai prestiti alle famiglie, soprattutto dal credito al consumo, mentre quelli alle imprese hanno continuato a ridursi. Nel complesso gli indicatori della qualità del credito sono migliorati, riflettendo la fase congiunturale più favorevole. “Abbiamo intervistato oltre 130 imprese con almeno 20 addetti – ha spiegato Raffa – e i segnali che provengono da questo campione ci fanno presupporre che le aspettative per l’anno a venire possano essere positive. Questi primi nove mesi del 2017 ci hanno fatto riscontrare una diffusione della ripresa su tutti i settori, specialmente il terziario privato, il turismo e l’agroalimentare, che danno segnali di maggiore vivacità”.
Cresce come detto il turismo in Sicilia, trascinando ricezione, ristorazione e trasporti. Le imprese del comparto ricettivo hanno beneficiato di una stagione turistica positiva. Secondo i dati provvisori della Regione Siciliana, nei primi otto mesi del 2017 sono aumentate le presenze turistiche, con riferimento sia alla componente nazionale sia agli stranieri. La crescita ha interessato soprattutto gli esercizi extra-alberghieri. In base ai risultati dell’indagine sul turismo internazionale condotta dalla Banca d’Italia, la spesa dei turisti stranieri è aumentata, anche in connessione con l’incremento della permanenza media nell’isola. I dati del traffico aeroportuale, raccolti da Assaeroporti, confermano le dinamiche del turismo. Nei primi otto mesi dell’anno il numero di passeggeri è cresciuto di oltre un decimo, in linea con la media del Mezzogiorno. I passeggeri su voli internazionali sono aumentati del 17 per cento, in accelerazione rispetto al 2016, con un andamento molto simile tra i principali scali regionali. Anche il traffico passeggeri via mare è cresciuto, secondo i dati provvisori delle Autorità Portuali dell’isola riferiti al primo semestre dell’anno. Il traffico marittimo di merci ha ripreso a crescere, dopo la stagnazione che ha caratterizzato il 2016, soprattutto per la movimentazione di greggio e prodotti petroliferi raffinati.