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Terna, investimenti per 3,2 miliardi in dieci anni in Sicilia
Ecco il piano di sviluppo 2023 della rete elettrica nazionale: la regione al primo posto a livello nazionale per i progetti
Il piano di sviluppo 2023 della rete elettrica nazionale prevede in Sicilia un impegno di oltre 3,2 miliardi di euro per i prossimi 10 anni e attesta la regione al primo posto a livello nazionale per investimenti. L’obiettivo di Terna è quello di favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili, migliorare il livello di efficienza, resilienza e sostenibilità del sistema elettrico attraverso l’incremento della magliatura e dell’affidabilità della rete esistente e il rinforzo delle dorsali tra Sud (dove è maggiore la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) e Nord (dove è più sostenuta la domanda di energia elettrica).
La principale novità introdotta dal Piano di sviluppo 2023 è la rete Hypergrid, che sfrutterà le tecnologie della trasmissione dell’energia in corrente continua (HVDC, High Voltage Direct Current) per raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza energetica. In aggiunta agli interventi di sviluppo già previsti, Terna ha pianificato cinque nuove dorsali elettriche, funzionali all’integrazione di capacità rinnovabile, per un valore complessivo di circa 11 miliardi di euro. Tra queste, la dorsale Ionica-Tirrenica collegherà la Sicilia ionica al Lazio e si comporrà di due tratte: l’HVDC Ionian Link, da Priolo (Siracusa) a Rossano (Cosenza) e l’HVDC Rossano – Montecorvino (Salerno) – Latina, attraverso un collegamento complessivo di oltre 800 km. L’HVDC Ionian Link consiste in un nuovo collegamento di 1000 MW di potenza per favorire la trasmissione dell’energia rinnovabile tra Sicilia e Calabria. Il tratto sottomarino tra Montecorvino e Latina servirà invece per trasportare l’energia rinnovabile dal Sud verso le aree del Centro. La linea Rossano-Montecorvino sfrutterà elettrodotti esistenti. La dorsale creerà un ulteriore collegamento dalla Sicilia alla Penisola, in sinergia con gli altri interventi già pianificati. Per le stazioni di conversione si prediligeranno siti industriali dismessi, in un’ottica di maggiore sostenibilità e sinergia con asset esistenti.
Tra i principali progetti che saranno completati nei primi cinque anni dipPiano figurano anche quattro opere di interesse nazionale che coinvolgono Sicilia: La linea a 380 kV Chiaramonte Gulfi-Ciminna, lunga oltre 170 km si snoda attraverso le province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo e Ragusa. L’elettrodotto sarà il primo collegamento ad altissima tensione nella parte occidentale della Sicilia e, grazie a un investimento di circa 480 milioni di euro, consentirà di migliorare significativamente la qualità della rete regionale, favorendo la produzione da fonti rinnovabili. L’opera è stata autorizzata a fine 2021. L’elettrodotto a 380 kV Paternò-Pantano-Priolo, lungo 60 km collegherà le province di Catania e Siracusa, permetterà di incrementare la sicurezza e la flessibilità della rete e consentirà la dismissione di oltre 150 km di vecchie linee aeree. Per questo collegamento Terna prevede un investimento di circa 325 milioni di euro, di cui 218 milioni di euro già sostenuti.
Entreranno inoltre in esercizio nell’arco di piano: il Tyrrhenian Link, il collegamento HVDC sottomarino a 500 kV che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna, grazie a un investimento di circa 3,7 miliardi di euro. L’opera consentirà una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili. Il Ramo est «Campania-Sicilia» è stato autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a settembre 2022, mentre per il Ramo ovest (“Sicilia-Sardegna”) è stato avviato il procedimento autorizzativo; il nuovo collegamento in corrente alternata a 380 kV Bolano-Annunziata, tra Sicilia e Calabria, che permetterà di aumentare fino a 2000 MW complessivi lo scambio di energia elettrica tra l’isola e il continente, a beneficio dello sviluppo delle fonti rinnovabili previsto nel Sud Italia. Per questa opera Terna ha previsto un investimento di 175 milioni di euro.
A gennaio 2023, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato il procedimento autorizzativo. Infine, in continuità con i precedenti Piani decennali, Terna punta al rafforzamento e allo sviluppo delle interconnessioni con l’estero. Una rete interconnessa contribuisce infatti al raggiungimento degli obiettivi posti dalla transizione energetica, consentendo una maggiore integrazione di energie rinnovabili in modo sicuro ed efficiente. Fondamentale sarà il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia, intervento di rilevanza strategica che garantirà l’ottimizzazione delle risorse energetiche tra l’Europa e il Nord Africa.
A dicembre 2022 il MASE ha avviato il procedimento autorizzativo del ponte energetico sottomarino da 600 MW per il quale è previsto un investimento, da parte di Terna e di Steg, l’operatore elettrico tunisino, di circa 850 milioni di euro complessivi. Di questi, 307 milioni di euro saranno finanziati mediante Connecting Europe Facility, il fondo Ue destinato allo sviluppo di progetti chiave che mirano al potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA