Svimez: la Sicilia rischia la desertificazione nel 2065

Di Michele Guccione / 03 Agosto 2019

Palermo. Se il Sud ha già perso negli ultimi anni 2 milioni di abitanti, costretti a emigrare, nei prossimi 50 anni, da qui al 2065, ne perderà altri 5 milioni, per effetto del saldo naturale. Ossia per la somma di calo delle nascite, aumento della mortalità e flussi migratori. La Svimez insiste sui dati negativi per il Sud. La popolazione totale passerà da 20.780.937 del 2017 a 15.758.094 del 2065. Sono 5.658.382 residenti in meno, che saranno parzialmente compensati dall’arrivo di 635.539 persone in più che si trasferiranno al Sud rispetto a quelle che partiranno.

In questo quadro la Sicilia rischia di desertificarsi. Infatti, la previsione Svimez dice che dai 5.056.641 abitanti del 2017, l’Isola ne conterà appena 3.914.003, con una perdita secca di 1.212.974 “teste”, solo in parte compensate da un saldo migratorio che risulterà positivo per 70.336 arrivi. Va rilevato che la Sicilia subirà la maggiore perdita di popolazione dopo la Campania. Per il presidente Svimez, Adriano Giannola, «l’austerità l’ha pagata soprattutto il Sud. Se tra il 2009 e il 2015 fosse stato rispettato il parametro del 34% della spesa per investimenti nel Sud, nelle aree meridionali ci sarebbero stati 300mila disoccupati in meno e la caduta del Pil sarebbe stata inferiore di circa 5 punti percentuali».

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