Sicilia, finalmente riconosciuti i tredici distretti produttivi

Di Redazione / 08 Luglio 2020

PALERMO – Sì è concluso oggi a Palermo l’iter di riconoscimento dei distretti produttivi siciliani. Nel corso di una conferenza stampa all’assessorato Attività produttive l’assessore Mimmo Turano ha firmato e consegnato i decreti di riconoscimento e ha presentato la nuova geografia dei distretti.

I distretti tra rinnovi e nuovi riconoscimenti sono tredici distribuiti su tutto il territorio regionale: a Catania il Distretto Agrumi di Sicilia, sempre nella provincia etnea ci sono il Distretto del Ficodindia di Sicilia a San Michele di Ganzaria e il distretto della pietra lavica di Belpasso, a Palermo si trovano invece Distretto Meccatronica, il Distretto della moda Mythos e il Distretto nautico del Mediterraneo, nell’elenco ancora il Distretto Pesca e Crescita Blu a Mazara del Vallo, a Ragusa il Distretto orticolo sud-est Sicilia insieme al Distretto Lattiero Caseario, il Distretto Ecodomus specializzato nella filiera edilizia e delle energie rinnovabili a Licata, nel nisseno a Mazzarino ha sede il Distretto Frutta secca di Sicilia mentre il Distretto Filiera delle Carni sorge a Messina e a Siracusa il Distretto ortofrutticolo di qualità.

I distretti produttivi, che vedono la luce nel 2005, vengono istituiti dalla Regione con l’obiettivo di far lavorare le filiere produttive per sistemi integrati in grado di darsi una programmazione a livello territoriale incentivandoli con specifici fondi. I tredici distretti riconosciuti mettono in rete 976 imprese siciliane.
«Quando mi sono insediato ho trovato una situazione dei distretti produttivi davvero critica – ha sottolineato l’assessore Turano – al 2017 il sistema dei riconoscimenti era praticamente bloccato e non si era proceduto ai rinnovi o a nuove istituzioni determinando conseguentemente una sorta di limbo per i distretti produttivi. Con il presidente Musumeci abbiamo ripreso il dialogo e il confronto con i distretti ma soprattutto abbiamo messo in campo tutti gli strumenti amministrativi necessari per far ripartire i distretti puntando anche ad un sostanziale riordino che ci ha permesso di evitare doppioni e sovrapposizioni all’interno delle filiere». 

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