l'analisi
Sicilia è la seconda economia del Sud, ma Pil e occupazione sono fermi: la fotografia dell’Act Tank
La seconda edizione della piattaforma permanente che The European House - Ambrosetti ha lanciato nel 2021 con l’obiettivo di suggerire azioni per dare un impulso alla crescita della Regione
Si è tenuto, a Palermo, al Marina Convention Center, il Forum di presentazione dei lavori della seconda edizione dell’Act Tank Sicilia, la piattaforma permanente che The European House – Ambrosetti ha lanciato nel 2021 con l’obiettivo di suggerire azioni per dare un impulso alla crescita della Regione. Nel corso dell’evento, moderato dal giornalista Nino Amadore de Il Sole 24 Ore e dal Direttore Antonello Piraneo de La Sicilia, sono intervenuti, di fronte a un’ampia platea di partecipanti, in presenza a Palermo e in collegamento digitale da altri territori della Sicilia e dal resto d’Italia, esperti, imprenditori, professionisti, politici e ambientalisti.
L’edizione 23/24 dell’Act Tank Sicilia
L’iniziativa ha visto il coinvolgimento della Regione Siciliana e di un pool di sostenitori privati, Eni e Gruppo Arena, in un percorso annuale che si concentra sulle sfide per l’Isola e le sue imprese e si pone l’ambizione di contribuire con progettualità per lo sviluppo. L’edizione 2023/2024 dell’Act Tank Sicilia ha affrontato i temi dello sviluppo industriale e della tutela e valorizzazione ambientale, beneficiando del coinvolgimento diretto dell’Assessorato alle Attività Produttive e dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente. In occasione del Forum sono stati presentati l’aggiornamento del cruscotto di monitoraggio regionale, che misura lo “stato di salute” dell’economia regionale, rispetto a metriche e indicatori economici strategici per il territorio, ed è stato illustrato in anteprima il Piano “Industria Sicilia 2030”. Al centro dell’evento, al quale hanno partecipato rappresentanti del mondo politico, istituzionale, della business community, dell’associazionismo, della ricerca e della innovazione dalla Sicilia, dal Mezzogiorno e dal resto d’Italia, la presentazione della seconda edizione del Rapporto i cui contenuti sono stati elaborati alla luce delle indicazioni raccolte da un ciclo di due tavoli di lavoro tematici – tenutisi a Milazzo e Catania a maggio e a novembre 2023 – che, hanno coinvolto complessivamente oltre 200 stakeholder del territorio.
Gli indicatori socio economici
La fotografia della Sicilia restituisce un quadro caratterizzato da diversi punti di attenzione nei principali indicatori socio-economici, nonostante la crescita registrata in alcune dimensioni rilevanti negli ultimi anni. La Sicilia si conferma la seconda economia del Sud Italia, dietro alla Campania, con un contributo del 22,5% al PIL della macro-area nel 2022 e penultima a livello nazionale per PIL pro capite, con un valore di 18,1 mila Euro nel 2022 (rispetto ai 29,9 mila nella media italiana).
Il mercato del lavoro
Le difficoltà del sistema economico regionale si riflettono anche nell’andamento del mercato del lavoro, in cui la Sicilia è all’ultimo posto per tasso di occupazione nel 2022, risultando significativamente al di sotto della media nazionale (42,6%, ovvero 17,5 punti percentuali in meno rispetto alla media italiana di 60,1%). Per misurare lo “stato di salute” dell’economia regionale, è stato realizzato e aggiornato un cruscotto di monitoraggio (Tableau de Bord) delle esigenze strategiche della Sicilia che analizza la performance ottenute dalla Regione in diverse aree chiave dello sviluppo socio-economico. I risultati aggiornati del cruscotto di monitoraggio mostrano un ecosistema regionale ancora fragile, ma in crescita rispetto alla precedente rilevazione dell’Act Tank Sicilia (2021-2022). Il sistema regionale è migliorato in 5 dei 10 ambiti di intervento presi in considerazione, ovvero: creare campioni nazionali nell’Innovazione e nella Ricerca in ambiti di frontiera (+4 posizioni), perseguire uno sviluppo urbano più sostenibile come precondizione per una migliore qualità della vita (+3 posizioni), consolidare e attrarre investimenti nei settori ad alto potenziale per lo sviluppo del territorio (+2 posizioni), garantire standard di vita di qualità diffusi e omogenei nel territorio (+1 posizione) e completamento e potenziamento della rete di connettività regionale (+1 posizione). Il resto degli indicatori è rimasto invariato, eccezion fatta per la riorganizzazione, trasformazione ed efficientamento della P.A. locale e regionale, che è passata dalla 10° alla 15° posizione.
Le criticità
«In Sicilia persistono ancora alcune criticità strutturali per alcune dimensioni economiche e sociali, tra cui un basso PIL pro capite, una limitata apertura internazionale, un livello insufficiente di investimenti, un ridotto tasso di occupazione e una bassa partecipazione di donne e giovani nel mercato del lavoro – commenta Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House-Ambrosetti -. L’Act Tank Sicilia non vuole nascondere i problemi del territorio, ma suggerire un cambio di paradigma e tracciare linee di sviluppo e opportunità basate sui punti di forza e di eccellenza della Regione. La Regione, infatti, presenta importanti segni di ottimismo legati al forte dinamismo del tessuto imprenditoriale. La Sicilia è 2° in Italia per crescita dell’export rispetto al pre-Covid con un +77%, 3° per riduzione dell’incidenza dei NEET sulla popolazione giovane con un -5,6 punti percentuali e registra tassi di crescita degli investimenti e dell’occupazione superiori rispetto alla media nazionale, rispettivamente pari a +13,4% e +1,4 punti percentuali. In aggiunta, la Sicilia è la 3° Regione più ‘giovanè del Paese ed è caratterizzata da una forte vocazione imprenditoriale under 35 (3° in Italia per imprenditorialità giovanile, pari a 10,1% delle imprese) e una crescente presenza di startup innovative. La Sicilia può inoltre far leva su una rete di atenei medio-grandi in crescita rispetto al pre-Covid dell’1,1%, in un contesto di generale declino delle altre università del Sud del 6,5%. Questi risultati sono censiti nel Tableau de Bord regionale, che segnala un miglioramento nel 50% dei macro-ambiti di intervento identificati, riflettendo un territorio con ancora diversi punti di attenzione, ma in rapido cambiamento».
In ambito ambientale, la Sicilia vanta un ampio e diversificato patrimonio paesaggistico-naturalistico. Nello specifico, la Regione conta: 2 siti naturali su 7 siti tutelati dall’UNESCO sul territorio, 1 Parco Nazionale, 7 Aree Marine Protette (1° posto in Italia per numerosità), 4 parchi naturali regionali (pari al 7,2% del territorio della Regione), 75 riserve naturali regionali (3% del territorio regionale), 245 siti della Rete Natura 2000, 93 geositi e 3 siti Ramsar. Grazie a questa ricca dotazione naturalistica, in Sicilia si registra un elevato tasso di biodiversità di specie. Inoltre, considerando l’intera superficie terrestre coperta da aree protette, la Sicilia è al 4° posto a livello nazionale, con un’estensione di 277.365 ettari (pari a circa l’11% della superficie regionale). Per poter valorizzare al meglio questi asset naturalistici e ambientali presenti sul territorio, la Sicilia è chiamata ad affrontare e gestire alcune sfide legate ad alcune fragilità strutturali, tra cui: siccità ed eventi climatici estremi, corretta gestione del ciclo idrico e del ciclo ambientale, tutela dell’ecosistema e gestione dei siti industriali.
Sicilia asset energetico
Sul fronte energetico, la Sicilia rappresenta un asset per l’Italia e l’Europa, grazie alla sua posizione strategica al centro del Mediterraneo (nonché una forte vicinanza al continente africano) e alla disponibilità sul territorio di fonti energetiche convenzionali e rinnovabili. La Sicilia ospita infatti importanti giacimenti di gas naturale e petrolio, essendo la seconda Regione italiana sia per produzione di olio greggio (pari al 7,8% del totale) che per produzione di gas naturale (pari al 10,3% del totale) ed è 2° in Italia per potenza eolica installata, pari al 17,9% del totale nazionale, con 912 impianti eolici sul territorio, per una potenza complessiva di 2.122,68 MW. “I dati presentati oggi ci dicono chiaramente come la valorizzazione del patrimonio ambientale rappresenta una leva strategica per lo sviluppo della Sicilia. Un vero cambio di paradigma. Sviluppo economico e tutela e valorizzazione ambientale è il binomio su cui vogliamo scommettere”, ha detto l’Assessore del Territorio e dell’Ambiente Elena Pagana.
«Condurre definitivamente la Sicilia e i suoi sistemi produttivi fuori da una possibile condizione di marginalità nei mercati, per rendere l’Isola protagonista attiva» ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, è questo l’obiettivo del Piano Industria 2030 della Regione siciliana, presentato durante il forum Act Tank Sicilia «Un Piano – aggiunge Tamajo – fortemente voluto dal governo Schifani che, attraverso l’assessorato delle Attività produttive, si è dato una prospettiva di medio-lungo termine, per accompagnare l’intero sistema delle imprese nel percorrere le strade dell’innovazione con una strategia articolata. L’assessorato è impegnato con decisione nella costruzione e nella realizzazione dei necessari interventi per raggiungere gli obiettivi prefissati».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA