Ma il commissario straordinario, prof. Blandini, pare non sia stato con le mani in mano e, anzi, col supporto della Banca d’Italia, avrebbe lavorato per creare tutte le condizioni affinché la Banca Agricola Popolare di Ragusa subentrasse nei rapporti di conto corrente al posto della banca commissariata, garantendo così la restituzione di tutti gli importi giacenti sui conti correnti e sui libretti.
Se è pur vero che il condizionale ancora è d’obbligo, indiscrezioni filtrate dall’interno della stessa banca e la conclusione positiva delle procedure sindacali con i dipendenti – sommate al fatto che funzionari della Banca Agricola Popolare di Ragusa sono già all’opera in Banca Base per convertire i rapporti di conto corrente – danno la certezza della conclusione dell’accordo. A maggior riprova, il fatto che già diversi correntisti recatisi agli sportelli dell’ormai ex Banca Base hanno avuto rassicurazioni in tal senso. La disponibilità delle somme sarà dunque imminente nei prossimi giorni e finalmente sia i privati sia le imprese potranno disporre nuovamente dei loro risparmi.
Tutto è bene quel che finisce bene, dunque, ma le sorprese non sarebbero finite qui. A proposito della salvezza dell’istituto commissariato, infatti, un importante fondo inglese ha manifestato interesse nell’acquisizione dei cespiti residui, in special modo delle licenze per l’esercizio dell’attività bancaria del valore di diversi milioni di euro. Questo consentirebbe anche agli azionisti di tirare un sospiro di sollievo qualora la rilevazione dovesse andare a buon fine, poiché in caso contrario vedrebbero praticamente azzerarsi il valore dei propri titoli con possibilità di rivalsa soltanto nei confronti degli organi di gestione e vigilanza, chiamati a rispondere dello stato di decozione della banca.