“Appena iniziato il Consiglio dei Ministri che esaminerà il decreto legislativo ‘Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controllì. Le soluzioni normative individuate saranno utili alla Regione Sicilia per ripianare il disavanzo di amministrazione, e le quote di disavanzo non recuperate, in un periodo di 10 anni. Non ritengo sia un ragionamento di buon senso quello di pensare che tutti i problemi strutturali della Regione Siciliana, quali la responsabilità nella gestione dei bilanci regionali, debbano alla fine ricadere sui lavoratori e sugli enti locali, che ne pagherebbero le conseguenze”.
Lo ha detto il sottosegretario al Ministero dell’Economia Alessio Villarosa
“Non oso neanche immaginare senza questa norma quali conseguenze disastrose potrebbero verificarsi in futuro anche sul bilancio dello Stato italiano. Sono veramente soddisfatto dell’obiettivo raggiunto per la Sicilia e per l’Italia. Una vittoria che rappresenta la giusta gratifica di tutto il mio impegno, politico ed istituzionale, svolto finora, nonché, un ottimo punto di ri-partenza per migliorare il futuro della Regione Sicilia dalle ottime potenzialità”, conclude l’esponente 5 Stelle.
Il decreto legislativo sulla Sicilia approvato questa sera in Cdm «introduce misure per il ripiano del disavanzo derivante dagli effetti del riaccertamento straordinario, stabilendo» che le quote di disavanzo «non recuperate relative al rendiconto 2018 potranno essere ripianate, in deroga e in via straordinaria, entro il limite massimo di dieci esercizi». Lo rende noto il comunicato del Cdm.
«Il termine più lungo di ripiano, rispetto a quello ordinario, è funzionalmente collegato ad un accordo Stato-Regione contenente specifici impegni di riequilibrio strutturale dalla parte corrente del bilancio, in particolare attraverso la riduzione della spesa corrente. È altresì previsto che il beneficio del maggior tempo di risanamento perda efficacia laddove l’accordo di cui sopra non sia definito entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto attuativo», precisa la nota