MILANO – L’effetto Covid ha fatto tornare in rosso Saipem nei primi 9 mesi. Ritrovato l’utile nell’ottobre del 2019 (90 milioni rettificato e 44 milioni riportato), il colosso dell’ingegneria petrolifera, che ha commesse per oltre 24 miliardi per il 70% estranee al greggio, ha annunciato oggi una perdita di 210 milioni, che diventano oltre un miliardo (1.016 milioni) dopo svalutazioni per 806 milioni, di cui 47 per oneri di riorganizzazione e 99 per spese legate al Covid. Pesante la reazione iniziale in Borsa, dove Saipem è stata sospesa dopo un calo di oltre il 6% per risalire e chiudere con un rialzo dell’1,1% a 1,41 euro, grazie alla nuova commessa in Qatar e a una diversificazione spinta fino a progettare una soluzione per lo Stretto di Messina.
L’amministratore delegato Stefano Cao ha sottolineato il “miglioramento della performance operativa del terzo trimestre rispetto al precedente» che «dimostra la capacità di reazione e adattamento dell’azienda». Con il greggio da tempo in calo (Wti -5,6% a 37,6 euro oggi) Saipem ha saputo guardare oltre, con un “cospicuo e diversificato backlog (gli ordini ancora inevasi, ndr)» e una «consistente liquidità», che rappresentano «un affidabile ancoraggio per consentirci di essere protagonisti nei nuovi settori di mercato aperti dalla rivoluzione verde e dalla digitalizzazione», ha detto Cao. Con un occhio anche sulle infrastrutture. Già impegnata nell’Alta Velocità, Saipem punta anche a realizzare un tunnel galleggiante sottomarino tra Calabria e Sicilia.
«Non so se la nostra soluzione diventerà un progetto – ha detto – ma è la sintesi di tutte le nostre capacità e tecnologie nel settore sottomarino applicate in un campo totalmente differente». Tutto questo senza trascurare le attività tradizionali come la nuova commessa da 140 milioni di dollari con Qatar Petroleum di inizio mese. (ANSA).