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Riscossione Sicilia, così la cartella esattoriale è a portata di clic

Di Mario Barresi |

Come funziona? Lo abbiamo sperimentato, fino a un certo punto del percorso, ieri. Nel sito riscossionesicilia.it si accede alla sezione “Cittadini e Imprese” entrando su “Area riservata”. Fornendo i propri dati anagrafici e un indirizzo di posta elettronica (non necessariamente certificata), il sistema genera un link che arriva in tempo reale via email. Cliccando si apre un pdf con tutti i dati precompilati. Dopo averlo scaricato, bisogna firmarlo, nella parte sul trattamento dei dati personali, e scansionarlo. Il file, assieme a un documento d’identità (in caso di persone giuridiche bisogna allegare il documento del legale rappresentante e la dichiarazione sostitutiva che attesti il ruolo) e inviarli in allegato a infoweb@riscossionesicilia.it o in alternativa per posta prioritaria o fax alla sede provinciale di competenza. La nostra sperimentazione, ieri pomeriggio, arriva a questo punto. Dopo aver inviato i documenti per email, aspettiamo le credenziali per usare il profilo. «Entro 48 ore – assicurano da Riscossione Sicilia – all’indirizzo email indicato arriverà una nuovo codice Pin per l’accesso al servizio sul sito». Sempre da “Area riservata” della sezione “Cittadini e imprese”.

«Ci sono voluti quasi due anni di lavoro e un investimento di circa 400mila euro – rivendica Fiumefreddo – per arrivare a un risultato d’avanguardia a livello nazionale, per il quale devo ringraziare la responsabile della Direzione organizzazione e informazione, Pina Buccheri, e la società PricewaterhouseCoopers, per un lavoro svolto coinvolgendo i sindacati aziendali». Il servizio è distinto, ma integrato, rispetto ad altre due opzioni digitali: la cosiddetta “Definizione agevolata” (la rottamazione delle cartelle) e l’“EpayWeb” per i pagamento dei bollettini Mav online.

La soddisfazione di Fiumefreddo non è soltanto legata «a una rivoluzione tecnologica che servirà a svuotare le sale d’attesa delle nostre sedi popolate chi è semplicemente in cerca di informazioni, perché comunque i cittadini sono sempre i benvenuti». Ma va oltre, perché, secondo l’amministratore della Partecipata regionale, «con il profilo digitale, i cittadini e le imprese non saranno più sottomessi alla piccola grande schiavitù di quella che io definisco la filiera del favore». Ovvero: «Non ci sarà più bisogna di rivolgersi all’amico dell’esattoria, al politico, al titolare del Caf o l’azzeccagarbugli del quartiere solo per conoscere la propria situazione col fisco». Da adesso, assicura, «i diritti non si scambiano, perché sono online per tutti».

Un altro effetto collaterale è la riorganizzazione delle risorse umane. «Quando il sistema sarà a regime, molto del personale utilizzato allo sportello per rispondere all’enorme mole di richieste di informazioni – annuncia Fiumefreddo – potrà essere reimpiegato altrove. Una delle priorità sarà far tornare in campo gli ufficiali di riscossione: circa 170 persone che potranno essere utilizzate per andare alla porta dei debitori più importanti, per gestire ad esempio le partite esattoriali superiori ai 100mila euro». Come dire: la tecnologia da un lato, il ritorno al passato dall’altro. Con l’esattore che bussa sempre due volte.

Twitter: @MarioBarresi

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