Rinnovabili e non solo: la Commissione tecnica specialistica autorizza progetti per 80 miliardi

Di Michele Guccione / 11 Settembre 2024

Adesso non ci sono più alibi. La Commissione tecnica specialistica, presieduta da un anno da Gaetano Armao, negli ultimi dodici mesi ha dato una forte accelerazione all’esame dei progetti e ha autorizzato 1.008 investimenti pubblici e privati in Sicilia per ben 80 miliardi di euro, e lo ha fatto da agosto 2023 (nomina di Armao e insediamento della nuova Cts) fino al mese scorso. Per capire il ritmo di accelerazione, la precedente Cts aveva emesso 452 pareri nel 2020, 405 nel 2021, 670 nel 2022; lo scorso anno, con l’insediamento della nuova Commissione ad agosto, i pareri resi sono stati 812. Dentro questi 80 miliardi ci sono, sì, importanti infrastrutture, che ovviamente richiederanno tempo per diventare cantieri, fra bandi, aggiudicazioni, immancabili ricorsi e burocrazia varia. Però gli imprenditori privati, che tanto si lamentano, a ragione, dei tempi lunghi per le autorizzazioni, adesso devono correre, perché sono responsabili dei loro investimenti diretti e il tempo è denaro. Senza volere trascurare l’impatto che questi investimenti avranno sul Pil dell’Isola, se si pensa che tutto il Pnrr assegna alla Sicilia per infrastrutture 15 miliardi.

La fetta più grossa per le rinnovabili

E va segnalato che la fetta più significativa degli interventi privati autorizzati dalla Cts riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con quasi 10 miliardi di euro: progetti immediatamente cantierabili, essendo già stati autorizzati da Terna all’allaccio in rete. Commenta, infatti, con orgoglio Gaetano Armao che «adesso si può toccare con mano e sarà raggiunto entro il prossimo mese di dicembre l’obiettivo di nuovi 10,43 GW di potenza installata da rinnovabili fissato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per il 2030. Secondo il rapporto R.e.gions, la Sicilia è prima per il raggiungimento dell’obiettivo fissato dal Mase al 2030».
Ma vediamo in dettaglio il report approvato ieri dalla Commissione tecnica specialistica, che per l’occasione è stata presieduta dalla neo assessora all’Ambiente, Giusy Savarino, che ha confermato la linea fin qui seguita e, avendone apprezzato i risultati, si è anche impegnata a rafforzare la struttura. Negli ultimi dodici mesi, da agosto 2023 ad agosto scorso, sono stati adottati 1.008 pareri (dei quali 871 conclusivi e 137 intermedi con richiesta di integrazioni), per un valore complessivo di investimenti sul territorio di oltre 80 miliardi di euro. In particolare, sono stati emessi 558 pareri positivi per 72 miliardi «accelerando notevolmente rispetto all’attività pregressa della Commissione – osserva Armao – che, addirittura, ha duplicato quella svolta sino a qualche anno fa». Le pratiche analizzate riguardano attività manifatturiere (33 pareri, 130 milioni di euro), cave (130 pareri, 64 milioni), depuratori (21 pareri, 3,3 miliardi), energia (476 pareri, 9,9 miliardi), infrastrutture (100 pareri, 52,6 miliardi), rifiuti (87 pareri, 13,8 miliardi) e altro ancora.

Nel 2024 in sei mesi autorizzati 62 miliardi

Mentre nel primo semestre di quest’anno sono state esaminate 490 procedure autorizzative, per oltre 62 miliardi. Al termine di questo esame, sono stati rilasciati 605 pareri, di cui 517 conclusivi e 88 richieste di integrazioni. La notizia di particolare interesse è che sono stati esaminati ben 360 nuovi progetti nel settore energetico (di cui 108 di agrifotovoltaico, 62 di eolico, 1 di eolico offshore, 62 di fotovoltaico, 1 di idroelettrico e 1 di geotermia) per una potenza prevista di oltre 100 GW, tra pareri resi dalla Cts e procedure pendenti al Mase, segno di un enorme interesse del mercato per la Sicilia. I pareri positivi per l’energia ammontano a 6,3 GW, suddivisi tra il nuovo agrifotovoltaico (1,79 GW totali), il fotovoltaico (2,33 GW), l’eolico (1,55 GW), eolico offshore (0,49 GW), più idroelettrico, biomasse e termodinamico (0,2 GW). Per autorizzare gli impianti è stato imposto un ridotto impatto ambientale e l’interramento dei cavidotti. Inoltre, un pallino di Armao è stato quello di obbligare gli investitori sia a dimostrare la disponibilità giuridica dei suoli e le garanzie di solvibilità finanziaria per coprire le spese dell’investimento, sia a contribuire al rafforzamento delle misure a tutela del territorio (come la prevenzione degli incendi) attraverso l’installazione negli impianti di telecamere termiche e di laghetti per alimentare le autobotti dei vigili del fuoco e della forestale.

Da gennaio a giugno, sul fronte degli investimenti pubblici, sono stati autorizzati il “Tyrrhenian Link”, che è il collegamento via cavo sottomarino fra Sicilia e Tunisia di Terna e Steg; i grandi depuratori; le nuove tratte del tram di Palermo; l’adeguamento del Piano regionale dei rifiuti; e, di recente, la rimodulazione da 615 milioni del Po-Fesr 2021-27 con cui sarà finanziato il programma “Step” per le imprese.
Il prossimo obiettivo, secondo Gaetano Armao, è quello di «ridurre ulteriormente, già entro la fine dell’anno, l’arretrato rinvenuto (circa 500 pareri), per eliminarlo nella prima metà del 2025. Se poi la proposta, già adottata da parte del governo centrale, sui nuovi regimi autorizzativi delle fonti energetiche rinnovabili (che attribuisce alla competenza regionale le autorizzazioni di impianti sino a 300 MW, ndr) giungerà ad approvazione parlamentare, l’attività consultiva della Commissione tecnica specialistica regionale dovrà ulteriormente rafforzarsi, così come condiviso dall’assessora Giusy Savarino. Perché – conclude il presidente della Cts – la Sicilia è ritenuta dagli ultimi rapporti la regione italiana complessivamente più attrattiva sul piano energetico, in particolare per il settore fotovoltaico, e la più performante sul piano delle autorizzazioni ambientali».

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Pubblicato da:
Leandro Perrotta