Economia
Prezzi: Unc, a Bolzano e Trento aumenti top per le bollette
Cibo in netto rialzo a Catania e Imperia
ROMA, 18 GIU – Sono Bolzano (+112,9%), Trento (+109,2%) e Lodi (+79,8%) le tre città italiane dove si è registrato il maggiore aumento per i costi di luce e gas mentre a a Catania (+11,1%), Imperia (+11%) e Sassari (+10%) si sono registrati i maggiori incrementi di prezzi per gli alimentari. E’ quanto risulta da uno studio dell’ Unione Nazionale Consumatori che ha stilato la classifica completa delle città con i maggiori rincari annui per quanto riguarda 2 voci del paniere, cibo e bevande, e luce e gas, elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di maggio. A guidare la classifica è Catania dove per cibo e bevande si registra un rialzo dell’11,1% rispetto a maggio 2021, +643 euro in termini di aumento del costo della vita per una famiglia media, al secondo posto Imperia, con un incremento dei prezzi dell’11% e un aggravio annuo pari a 589 euro, al terzo Sassari con +10%. Seguono Palermo (+9,9%), Teramo (+9,6%), Cosenza (+9,5%), in settima posizione Ascoli Piceno (+9,3%), e poi Trento, Gorizia, Pescara e Messina (tutte con 9,2%). La città più risparmiosa per mangiare e bere è Milano, dove i prezzi crescono “solo” del 4,7%, seguita da Mantova (5%) e Como (5,2%). Per energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include luce (mercato tutelato e libero), gas, gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, in alcune città si è addirittura varcata la soglia del raddoppio. A vincere la classifica dei cittadini più tartassati è Bolzano, dove le spese per luce e gas decollano del 112,9% su maggio 2021, seguita da Trento, +109,2%, anche qui oltre il doppio. Sul gradino più basso del podio Lodi (+79,8%). Seguono tutte città della Lombardia, un segno che in questa regione evidentemente ci sono state maggiori speculazioni che altrove: Milano +78,2%, Varese +78,1%, Cremona +77,4%, Lecco al settimo posto con +76,8%, Bergamo +76,6%, Brescia e Mantova (entrambe a +76,5%), Pavia (+76,4%) e Como (+76,2%). Le città meno svantaggiate sono Sassari (+51,6%), Reggio Calabria (+52,1%), Cagliari e Napoli (+53,2% per entrambe).