C’è anche chi lo ha paragonato al progetto della Barceloneta a Barcellona, in realtà questo è il progetto di Palermo, il progetto che cambia per sempre il rapporto tra città e porto nel capoluogo siciliano. Il porto di Palermo si prepara infatti ad abbracciare la città, a ricongiungersi con i palermitani. E lo fa inaugurando un’opera tra le più significative per la rinascita del porto: il cosiddetto molo trapezoidale, un intervento di rigenerazione urbana inserito nel piano industriale da un miliardo di euro varato nel 2018, a meno di anno dall’arrivo nel 2017 del presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti. Il vecchio molo da luogo squalificato diventa la porta di ingresso per il turismo crocieristico.
Così questa zona del porto palermitano cambia volto e si trasforma in un grande parco verde aperto alla città. La costruzione dell’opera del molo trapezoidale al porto di Palermo è costata 30 milioni dei 600 che saranno utilizzati per completare tutte le infrastrutture dello scalo palermitano. I lavori sono durati due anni. Per far nascere la nuova area, sono stati demoliti 30 mila metri cubi di strutture fatiscenti e abusive, due gru alte 54 metri, 29 silos ormai fuori uso.
L’ampia area verde e il laghetto artificiale sono un colpo d’occhio per chi arriva, una passeggiata di 26mila metri quadrati da percorrere a piedi o in bicicletta e nove moderni edifici. Realizzati inoltre un terminal aliscafi con annessi bar e biglietteria, tre ristoranti a bordo d’acqua nella nuova banchina che ospita 14 mega yacht da oltre 80 metri. Un convention center con 300 posti a sedere, un piccolo teatro che degrada verso il mare e il nuovo ristorante panoramico dello chef Natale Giunta. Tra le strutture commerciali nelle ‘stecche commercialì ci sono Villa Costanza Ciurma e la pizzeria Adorno, Giglio.com, Morettino, e l’accademia del Gambero Rosso che formerà, tra le altre cose, anche chef per le navi.
Il Castello a Mare diventa invece un moderno museo multimediale e sarà affidato per i prossimi 30 anni alla società de “Le vie dei tesori”. Nel laghetto urbano da 8.500 mila metri quadrati sorge una fontana con giochi d’acqua che si illuminerà ogni sera alle 20.
Porta la firma di Forme d’Acqua Venice Fountains, Azienda di Cavallino Treporti (Venezia), la fontana danzante musicale più grande d’Italia, «Marina», che trasformerà il Marina Yachting del Porto di Palermo in un palcoscenico, grazie alle coreografie di acqua e luci che si muovono al suono di alcune delle canzoni più popolari.
Si tratta di un’opera che intratterrà con spettacoli visivi e musicali, scelta dall’autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia occidentale, per accogliere i suoi visitatori e la città.
La fontana ha ben di 141 ugelli e 106 spot Led, controllati individualmente tramite tecnologia Dmx. Sessantaquattro ugelli, ciascuno illuminato, alimentati da due pompe a velocità controllabile, permettono di portare i getti d’acqua a 6 metri di altezza.
La giornata dedicata alla cerimonia inaugurale inaugurazione comincerà alle 17, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo il taglio del nastro con il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il presidente della Regione, Renato Schifani, il sindaco e le altre autorità inizierà la visita del Capo dello Stato all’infrastruttura.
«Ci siamo subito messi a lavoro grazie a un investimento di quasi 600 milioni solo a Palermo per costruire il terminal per le crociere e per realizzare questa meravigliosa opera che stiamo inaugurando – ha detto Monti – L’opera, nel solco di un programma e di un percorso di riqualificazione, quindi di ricongiunzione del proprio porto con la città, permetterà di avere un ritorno economico, perché è sulle infrastrutture e sulle strutture ricettive che stiamo costruendo, che convinceremo diversi possibili partner industriali a investire. Un esempio su tutti è la società Sicily Gate, nata per gestire il Palermo Cruise Terminal, costituita da due tra i tre player più importanti al mondo per le crociere: MSC e Carnival corporation col marchio Costa – continua Monti – Quest’anno chiuderemo con circa 950.000 passeggeri. Ricordo a tutti che nel 2017 tutto il traffico in Sicilia era di quasi un milione di passeggeri».
«Il porto di Palermo ha un sito monumentale che noi abbiamo inserito nel portale percorso Unesco e che oggi è un luogo meraviglioso che potrà essere visitato. Dove prima c’era un ristorante e un parcheggio, oggi raccontiamo la storia di ciò che è il vecchio castello a mare, il castello che nel ‘500 si affacciava sul mare».
«Non abbiamo messo su infrastrutture slegate dal mercato – ha detto ancora Pasqualino Monti – ma abbiamo strutturato un piano industriale, lo abbiamo raccontato al mercato, a chi voleva investire, a chi voleva arrivare dal mare in Sicilia, lo abbiamo fatto per tutti i settori della blue economy: per le merci, per il cabotaggio nazionale, per i collegamenti con le isole, per gli aliscafi e per i traghetti tipici che collegano Palermo la Sicilia».
«In sei anni al porto di Palermo gli occupati sono cresciuti di 5 mila unità – ha aggiunto – da 18 mila del 2017 a 23 mila di oggi. Un’occupazione che è cresciuta in maniera che definirei a tempo indeterminato, perché è nata su una base solida e si fonda sulla creazione di economia reale».
Ma nei piani dell’Autorità c’è anche la cantieristica navale. «Quando sono arrivato Fincantieri produceva tronconi nel bacino di Palermo, solo tronconi per le navi che venivano poi assemblate e costruite a Monfalcone. Oggi, oltre ai tronconi si costruiscono pure navi. abbiamo in corso 150 milioni di interventi per la costruzione del bacino da 150 mila tonnellate, che da un lato darà ulteriori 3.000 posti di lavoro dall’altro realizzerà un’infrastruttura che consentirà a Fincantieri di costruire navi anche a Palermo».