Gli espositori sono arrivati al Salone Nautico di Genova con il portafoglio ordini già pieno e in questi primi quattro giorni hanno già firmato contratti. Ma la carenza di materie prime e forniture e il rialzo a dismisura dei prezzi ha colpito anche la nautica. «Posso tranquillamente dire che la crescita già favolosa del 23% del fatturato dell’industria italiana della nautica avrebbe superato il 30% se non fossimo stati frenati da questi problemi» dice Piero Formenti, vicepresidente di Confindustria Nautica e titolare della Zar Formenti.
I 6 miliardi del 2021 sarebbero potuti essere molto di più. "Il nostro portafoglio ordini è praticamente completo per tutto il 2022 – dice Fabio Planamente, amministratore delegato di Cantiere del Pardo (Grand Soleil, Pardo Yachts e VanDutch) – l'unica nota stonata è la preoccupazione che abbiamo per la filiera che non è in grado di seguire, come chiediamo, l’arrivo delle merci e soprattutto i prezzi che continuano a salire a dismisura. Quindi all’euforia di avere tanto venduto si affianca la preoccupazione di riuscire a rispettare i tempi e consegnare le barche entro la stagione». Con l’order book al completo fra boom e ritardi che rallentano la produzione, il cantiere ha dovuto dire «con rammarico» anche qualche no. «Se dici a un cliente che le consegne sono a novembre 2022, quindi gli fai saltare l’estate, è chiaro che non tutti sono preparati ad aspettare una stagione» sottolinea.
Il mercato tira moltissimo e anche al Salone i cantieri stanno facendo il pieno, anche se è difficile aumentare la produzione alle condizioni attuali, con schede elettroniche, fibre di vetro e resine che scarseggiano e prezzi alle stelle, anche se alcuni cantieri si stanno organizzando, alle prese anche con la difficile ricerca di manodopera specializzata. "Stiamo cercando di ampliare la nostra capacità produttiva e cercando di capire quanto possiamo azzardare, la crescita della nautica non è una bolla, è una crescita strutturale» sottolinea Formenti, spiegando che «la situazione sta lentamente migliorando, ci sono ancora tensioni e un grossissimo problema sono i trasporti, con i container triplicati o quadruplicati nei loro costi».
Gli stand degli espositori in questi giorni intanto sono stati presi d’assalto con richieste di visite e contatti concreti per acquisti di imbarcazioni. Jad Zakkak Migliorini, direttore delle vendite Europa di Azimut Yachts, arrivata al Salone con un order book di 1,2 miliardi, con un 75% già per la stagione 2022/2023, dice che il numero dei contratti firmati al Nautico è a due cifre.
«Un Salone in netta ripresa» e contratti firmati anche per Carlo Selva, a.d. di Selva spa. «Abbiamo avviato trattative per contratti che si chiuderanno nelle prossime settimane e c'è anche una clientela internazionale, non solo italiana ed europea ma anche extraeuropea, significa che malgrado le problematiche Covid le persone sono motivate a muoversi» dice Barbara Amerio, alla guida del gruppo Permare (Amer Yachts), senza nascondere i problemi per i ritardi nelle consegne di vetroresina, resina e legnami e i costi schizzati in alto. Alla Mimì Gozzi parlano di dieci contratti già chiusi: «Siamo arrivati qui già pieni con consegne fino a marzo» dice l’amministratore Domenico Senese. «Sta andando bene – dice anche Andrea Razeto, a.d. della Flli Razeto & Casareto – abbiamo ordini e molto lavoro», anche se le incertezze fanno sì che sia «difficile fissare prezzi che siano validi anche fra 2 mesi».