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Musumeci agli industriali: «Sicilia terra irredimibile, ma dobbiamo essere ottimisti»

Di Redazione |

CATANIA – «Mi ritrovo a dovere avviare una stagione di riforme sapendo che passano dal parlamento. E’ il parlamento che deve votarle: io ho capito che la stagione delle riforme in Sicilia non la vuole nessuno. Questo mi porta a pensare che questa sia una terra irredimibile, ma ho il dovere di essere ottimista. Diventa naturale chiedersi perchè non cambiare? Il processo di cambiamento può avvenire se manteniamo un contatto attivo con il territorio. Voi, industriali, siete il tessuto attivo del territorio. Ed io voglio stare accanto a voi. Il rapporto avviato con Confindustria è basato sul reciproco rispetto e sul confronto costante». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che a Catania ha incontrato i vertici di Confindustria e Sicindustria.

Musumeci si è confrontato con Antonello Biriaco e Giuseppe Catanzaro su diversi temi: rilancio e una gestione più efficiente della Zona Industriale, investimenti per le Zes, le Zone economiche speciali, industria 4.0 e attuazione delle misure europee per attingere alle risorse.

«Abbiamo fiducia in questo Governo a Regionale – ha detto Antonello Biriaco, presidente vicario Confindustria Catania – e l’alleanza tra istituzioni e imprese sarà quella che darà ossigeno alle nostre aziende. Istituzioni e imprese devono essere amiche. Insieme possiamo raggiungere obiettivi importanti come volano di ripresa delle nostre aziende con il rilancio della Zona Industriale, delle Zeus, del digital innovation Lab, dei fondi europei. L’Irsap è stata un’esperienza zia fallimentare e sono convinto che la regia deve tornare ai territori sono loro che devono decidere nelle loro cittadelle dell’industria».

Per Giuseppe Catanzaro, presidente Sicindustria: «Le imprese si rilanciano attraverso le messa a fattore comune del patrimonio di cui anche la Regione Siciliana dispone. Le risorse ci sono e c’è una forte volontà da parte delle imprese di fare diventare valore aggiunto questo panorama di opportunità che abbiamo: nuovi occupati, nuovo reddito sociale attraverso le imprese. Dobbiamo creare i contesti di favore: amministrazioni che dicono sì e no in tempi certi, soggetti anche istituzionali che non vedono nell’impresa una mucca da mungere per fare cassa. Dobbiamo fare in modo che istituzioni e imprese si leghino attorno alla necessità: prima occorre creare la ricchezza, e la creano le imprese, poi occupiamoci di come distribuirla nell’economia quotidiana». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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