ROMA, 12 SET – Nel secondo trimestre del 2022 sono state aperte 125.392 nuove partite Iva, con un calo del 15,1% rispetto al corrispondente periodo del 2021. “La flessione è da considerarsi normale, visto l’aumento di aperture che si era registrato nel secondo trimestre 2021 (+54 circa% rispetto allo stesso periodo del 2020) a seguito dell’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19”. Lo comunica il Mef nel suo Osservatorio sulle partite Iva. Secondo i dati dell’Osservatorio, il 69,6% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 22,5% da società di capitali, il 3,1% da società di persone. Rispetto al secondo trimestre del 2021, la diminuzione di avviamenti è generalizzata, raggiungendo il -61% per i non residenti (essenzialmente costituiti da società di commercio on-line, dopo il forte aumento registrato nel 2021), mentre si assesta al -10% per le persone fisiche. Il 45% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,8% al Centro e il 31,7% al Sud e Isole. Il commercio registra il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 18,5% del totale, seguito dalle attività professionali con il 18,2% e dall’edilizia (11%). Rispetto al secondo trimestre del 2021, tra i settori principali i maggiori decrementi si notano nel commercio (-36,8%), nell’agricoltura (-35,1%) e nella sanità (-14,4%).