La riunione
L’allarme dell’Anci, piano di Eni avrebbe riflessi devastanti sull’occupazione
"Un’azione comune del territorio è necessaria e indispensabile"
«Un’azione comune del territorio, necessaria e indispensabile, tra Anci, sindaci, sindacato e rappresentanti delle aziende, per chiedere con forza l’intervento immediato della Regione Siciliana e del Governo nazionale in merito al piano di riorganizzazione che Eni-Versalis ha annunciato per il polo petrolchimico di Siracusa, che avrebbe conseguenze devastanti sul tessuto economico, industriale ed occupazionale della provincia aretusea e dell’area del sud est siciliano». È quanto emerso questa mattina nella conferenza stampa promossa dal presidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni, nel raccogliere il grido d’allarme dei Sindaci, che si è tenuta nell’aula consiliare del Comune di Siracusa, con la presenza e l’intervento dei Sindaci dell’Area AERCA (Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale), Francesco Italia di Siracusa, Giuseppe Cassì di Ragusa, Marco Carianni di Floridia, Giuseppe Gianni di Priolo Gargallo, Giuseppe Di Mare di Augusta e Giuseppe Carta, primo cittadino di Melilli e Presidente della IV Commissione Legislativa Ars «Ambiente-Territorio-Mobilità». Con loro, a raccogliere l’invito di Amenta, c’erano anche i Segretari provinciali delle organizzazioni sindacali, Roberto Alosi della Cgil, Giovanni Migliore della Cisl, Ninetta Siracusa coordinatrice della Uil, i rappresentanti di Uugl e il Presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale.
«Il piano di Eni avrebbe riflessi devastanti sui livelli occupazionali e nell’economia di tutti i Comuni della provincia e dell’intero sud est siciliano – ha detto Amenta, aprendo i lavori -. Non possiamo restare inermi per cui l’Anci raccogliendo il grido d’allarme dei Sindaci e del territorio prova a mettere insieme tutti i soggetti per chiedere l’intervento della Regione e del Governo nazionale affinché aprano immediatamente un tavolo di confronto sul piano Eni alla presenza degli Enti istituzionali del territorio, le forze sociali e i rappresentanti degli industriali. Di questo come Anci ci faremo portavoce così come ci faremo portavoce del coinvolgimento dell’Europa affinché impegni investimenti nel rilancio produttivo di quest’area». Al centro delle preoccupazioni dei Sindaci, delle forze sociali e degli stessi rappresentanti degli industriali, dunque, l’annuncio di Eni di abbandonare la chimica di base, produzioni, come rilevato negli interventi, fondamentali nell’ottanta per cento della manifattura industriale del nostro Paese, con un impatto devastante sull’attuale assetto industriale, economico ed occupazionale del petrolchimico siracusano e dell’intero sud est della Sicilia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA