Il rigassificatore sarà ormeggiato nel porto di Piombino per i primi tre anni di attività e poi i restanti 22 anni di vita della Fsru Golar Tundra – questo il nome della nave rigassificatrice -, sarà dislocato in un luogo ancora da indicare, ma che certamente non sarà nel mare al largo della costa della città toscana.
E’ questa la novità emersa dalla conferenza di servizi che si è svolta a Firenze relativa alla infrastruttura Snam che dovrebbe servire a ridurre la dipendenza del Paese dal gas russo. Quindi la Sicilia, che con Porto Empedocle, era candidata a ospitare un rigassificatore potrebbe tornare in lizza per ormeggiare in porto o al largo La Golar Tundra nave che può operare sia come metaniera per il trasporto del GNL e sia come FSRU e che ha una capacità di stoccaggio di 170mila metri cubi di GNL e una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi all’anno. Trattandosi di una nave potrebbero essere diversi i porti delle aree industriali sia siciliani che nel resto del Paese capaci di ospitare la nave.
«Snam si è riproposta di aggiornare il punto al 21 ottobre e fornire una risposta che dipende anche dall’ente che può calibrare al meglio la posizione della piattaforma nel contesto delle oscillazioni marine».
Nel momento di avvio dell’iter autorizzativo per l'opera, Snam indicò in 25 anni la durata dell’attività della Fsru Golar Tundra. Ora l’accordo è per una concessione della banchina portuale a Piombino per soli tre anni, dopo i quali la nave dovrà essere collocata al largo in una piattaforma offshore. Archiviata l’ipotesi di Piombino, il nodo degli oltre venti anni di piattaforma offshore resta ancora sul tavolo della conferenza dei servizi.