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Investimenti esteri giù in Europa, Italia perde quote di mercato
Sondaggio EY, ma 74% dirigenti pensa di puntare sulla penisola
MILANO, 22 NOV – L’Europa fatica negli investimenti diretti esteri (Ide) e l’Italia perde parte della sua quota di mercato continentale. E’ quanto emerge dall’EY Attractiveness survey 2024, il sondaggio annuale su settore che per la prima volta dal 2019 evidenzia un calo dei progetti di Ide in Europa, con una diminuzione di circa il 4%. Parallelamente, l’Italia ha registrato una flessione del 12%, che porta la sua quota di mercato dal 4,1% al 3,8% del totale di numeri di investimenti esteri nel Vecchio continente. Guardando al futuro, l’Italia si dimostra comunque una destinazione di investimento attrattiva: il 74% dei dirigenti intervistati, rispetto al 54% del 2023, sta attivamente considerando di espandere le proprie attività in Italia nei prossimi 12 mesi. Nel primo semestre del 2024, secondo le prime elaborazioni, l’Italia ha registrato un andamento costante degli Ide, in controtendenza rispetto al resto d’Europa, dove si osserva invece un calo. “Le tensioni geopolitiche, il protezionismo e la competitività tra le destinazioni d’investimento, insieme alla rivoluzione tecnologica in corso, stanno sfidando l’Europa”, commenta Marco Daviddi, Managing partner strategy and transactions di EY in Italia. “L’Italia ha l’opportunità di consolidare il proprio ruolo come una delle destinazioni più attrattive per gli investimenti diretti esteri nel nostro continente. Il nostro Paese è la quarta economia europea, dopo Germania, Regno Unito e Francia, e può fare affidamento su un tessuto imprenditoriale diversificato, istituzioni accademiche e di ricerca di primo ordine e una forza lavoro qualificata, anche se in contrazione”, spiega Daviddi. Il sondaggio di EY indica anche come si stia consolidando il trend di nearshoring (cioè esternalizzare i servizi di un’impresa e avvicinare la produzione a Paesi limitrofi), ma tornino anche a crescere gli investimenti cinesi in Italia.