(ripetizione corretta alla settima riga) (ANSA) – ROMA, 11 DIC – Anche i content creator, e più in generale i professionisti digitali come influencer e talent manager, avranno la loro pensione: in questa direzione va la nuova circolare dell’Inps, che sarà pubblicata a breve, elaborata per fare il punto sulle norme previdenziali che riguardano il comparto ed essere quindi un riferimento per i professionisti per assolvere i propri obblighi contributivi. Ad annunciarla il vice-direttore (rpt vice direttore) generale dell’istituto, Antonio Pone, nel corso dell’evento “C come Economy. Risposte concrete ad un mondo virtuale”, organizzato dall’Associazione Italiana Content & Digital Creators insieme ad Inps e con la partecipazione di Assoinfluencer. Secondo Pone “è molto importante che queste professioni giovani” e “molto variegate” trovino “da subito delle certezze anche per quanto riguarda l’ambito previdenziale”. L’obiettivo che l’Istituto si è posto è quindi quello di “dare delle risposte concrete, con uno schema sinottico all’interno di una circolare che, partendo da norme che sono antecedenti allo sviluppo del mondo del digitale, vada ad applicare a questi nuovi fenomeni economici schemi di riferimento e certezze che servono ai professionisti del settore, e a chi li assiste sul piano professionale, per gli adempimenti fiscali e previdenziali”. Facendo “il punto sulle concrete fattispecie in cui questa economia del digitale si esprime oggi e individuando quali sono i criteri per l’iscrizione alle diverse possibili gestioni previdenziali”, ha proseguito Pone, vengono quindi date “certezze, circa l’inquadramento, l’obbligo contributivo, qual è la gestione all’interno del quale iscriverli e attraverso quali modalità”. Il testo, ha spiegato Pone, “è stato già inviato al ministero del Lavoro e ci attendiamo in feedback in tempo abbastanza veloci”. Dunque la circolare verrà pubblicata “in tempi brevi, parliamo di qualche settimana, al più tardi dopo l’Epifania”. “Noi ci teniamo molto – ha concluso il dg dell’Inps – e siamo stati uno dei primi soggetti pubblici a dare una risposta perché questi giovani andranno tutti in pensione con il contributivo, quindi per loro conta ogni singolo periodo lavorato”.