In Sicilia stipendi da “profondo rosso” e l’Isola resta sempre indietro rispetto al Nord

Di Luisa Santangelo / 23 Dicembre 2024

Che al Nord Italia si guadagni più che al Sud non è notizia. Lo è, forse, che quel «di più» è quantificabile in circa 8.450 euro lordi all’anno. È quello che emerge da un’analisi appena pubblicata dalla Cgia di Mestre, a proposito delle differenze retributive tra i lavoratori dipendenti del settore privato tra Settentrione e Meridione. Se al Nord la busta paga media è di circa duemila euro al mese, al Sud si ferma a 1.350 euro. Praticamente la metà. La Sicilia si posiziona sotto la media del Mezzogiorno d’Italia: nell’Isola la retribuzione media mensile del 2023 (per 13 mensilità) è stata di 1.318 euro. Nel Paese fa peggio solo la Calabria con i suoi 1.181 euro.

Sebbene le gabbie salariali siano state abolite nel 1972, sottolinea l’associazione veneta, «oltre 50 anni di applicazione dei Contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl) non hanno mitigato le marcate differenze retributive tra le regioni italiane». Per la Cgia è chiaro che le disuguaglianze salariali sono dovute sia al caro-vita, sia alla produttività. Entrambi nettamente superiori al Nord rispetto che al Sud.
A “drogare” i dati, in senso positivo o negativo, sono diversi fattori: al Sud, il ricorso al part-time involontario (quando non falso), il lavoro stagionale o quello intermittente. Al Nord, invece, la concentrazione delle sedi di grandi multinazionali che affrontano un peso salariale nettamente superiore rispetto alla piccola e media impresa italiana.

In Sicilia, nel 2023, c’erano 889.789 lavoratori, evidentemente mal pagati. Ma rispetto all’anno precedente, la retribuzione media lorda mensile ha registrato una crescita del 3,7 per cento. Non riuscendo, però, a tenere il passo dell’inflazione, che invece è salita del 5,7 per cento. Uno scarto di due punti percentuali che pesa non solo sulla percezione della popolazione ma anche, ed entrando nel pratico, sui portafogli delle lavoratrici e dei lavoratori.
La Cgia di Mestre ha elaborato la classifica sulla base dei dati forniti dall’Inps, che esclude però gli operai agricoli e quelli del settore domestico. Dai numeri emerge, per esempio, che gli stipendi dei nostri compatrioti all’estero sono alti più del doppio che in Italia: 5.769 mediamente ogni mese. In Lombardia, la regione nostrana con le retribuzioni medie mensili più alte, ci si ferma a 2.254 euro.

Stringendo ancora di più lo sguardo, e andando al dettaglio per singola provincia, per trovarne una siciliana bisogna arrivare fino al 74esimo posto: a Catania la media retributiva è di 1.408 euro al mese. Seguono Siracusa (75esima, 1.402 euro); Caltanissetta (79esima, 1.386 euro); Palermo (80esima, 1.378 euro); Enna (93esima, 1.256 euro); Messina (98esima, 1.206 euro); Ragusa (101esima, 1.199 euro); Agrigento (102esima, 1.170 euro). Chiude l’elenco delle province siciliane quella di Trapani, al 104esimo posto, con una retribuzione media lorda mensile di 1.143 euro. Com’è evidente, tutte le aree della Sicilia possono contare su salari tra il «molto basso» e il «basso».

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Pubblicato da:
Carmela Marino
Tag: cgia stipendi