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I DATI INPS

In Sicilia è fuga dal Reddito dopo l’annunciata stretta del governo: “spariti” 220.000 poveri

Sono crollate a febbraio le domande di rinnovo del sussidio anche a causa dei previsti maggiori controlli

Di Michele Guccione |

È bastato l’annuncio di una stretta sui controlli e sugli importi del Reddito di cittadinanza. All’improvviso in Italia fra gennaio e febbraio sono spariti un milione e mezzo di poveri (o presunti tali) dalle liste dei beneficiari del sussidio erogato dall’Inps, di cui ben 220mila in Sicilia.

Un “miracolo di Pasqua”: è stata “sconfitta la povertà” senza spendere un solo euro. Anzi, risparmiando parecchio denaro pubblico.

A dirlo sono i dati del report mensile dell’Inps sulla misura voluta fortemente dal M5S e che nella sua applicazione ha fallito l’obiettivo primario dell’occupazione delle fasce sociali più deboli, mantenendo solo l’aspetto puramente assistenziale, del quale molti “furbi” si sono approfittati. Ora la stretta del governo Meloni ha fatto venire i nodi al pettine. Soprattutto in Sicilia, la seconda regione italiana dopo la Campania per numero di percettori di Reddito di cittadinanza.

I numeri

A fine 2022, infatti, in Italia l’assegno mensile era staccato a favore di 1 milione e 421 mila famiglie con 3 milioni e 490mila componenti; a febbraio 2023 il numero si è drasticamente ridotto a 899mila nuclei con 2milioni e 19mila familiari. In Sicilia il trend ha fatto sparire nel nulla oltre 220mila percettori: se nel 2022 le famiglie assistite erano 284.967 con 684.765 componenti, a febbraio le liste si sono ridotte a 191.634 nuclei con 459.966 familiari.

La cause

A provocare questo fenomeno è stato l’annuncio della cancellazione dei sussidio dal prossimo mese di agosto per i cosiddetti soggetti “occupabili” che hanno sottoscritto il Patto per il lavoro presso i centri per l’impiego, soggetti che in Sicilia sono poco più di 70mila. Inoltre, ha giocato molto la minaccia di intensificare i controlli incrociati a caccia di coloro che hanno rilasciato false dichiarazioni all’atto di presentazione della domanda rischiando conseguenze penali.

Di fatto, fra gennaio e febbraio le richieste di rinnovo della “carta gialla” sono state soltanto 90.287 in Italia e appena 17.137 in Sicilia, e man mano che scadranno i 18 mesi previsti di copertura economica saranno probabilmente in tanti a rinunciare. Hanno contribuito a sfoltire l’esercito del percettori anche i controlli: nell’Isola nei primi due mesi dell’anno sono finiti nella rete 5.239 soggetti (quando in tutto il 2022 erano stati 9.691) e nel frattempo altri 16.931 hanno perso il diritto al sussidio (51.594 l’anno precedente).

Le spiegazioni

L’Inps ha una posizione più equilibrata. Secondo l’istituto, il calo risente della mancata presentazione di una quota di dichiarazioni sostitutive uniche, necessarie entro gennaio per mantenere il beneficio, ma anche della ripresa economica che ha consentito probabilmente a una parte dei beneficiari di trovare lavoro. Non è escluso, comunque, che nella mancata presentazione dei documenti necessari ci sia anche la convinzione di non rientrare nelle maglie del nuovo sussidio al quale sta lavorando il governo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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