MILANO, 04 NOV – “Superata l’emergenza liquidità, che aveva duramente colpito le imprese durante la fase più critica della pandemia inducendole ad incrementare la provvista di credito”, nel terzo trimestre dell’anno il numero di richieste di credito presentate dalle imprese italiane ha fatto segnare una flessione del 4,6% rispetto al corrispondente periodo 2021. Sono dati dell’ultimo aggiornamento del Barometro Crif. In particolare, la dinamica in atto riguarda principalmente le imprese individuali che, nel periodo preso in esame, fanno segnare un calo dell’11,9%, mentre le richieste provenienti dalle società di capitali si sono mantenute sostanzialmente stabili (-0,8%). Al contempo si riscontra una decisa crescita dell’importo medio richiesto, (+18,45%), che si è attestato a circa 123mila euro. Per quanto riguarda le imprese individuali l’importo medio dei finanziamenti richiesti è risultato pari a 36.374 euro (in calo del 2,6% rispetto al corrispondente periodo 2021) contro i 163.891 euro delle società di capitali (+17,7%). “La ripresa economica che si era consolidata nel 2021 – commenta Simone Capecchi, Executive Director di Crif – aveva consentito un importante recupero del fatturato e dei margini delle aziende italiane, seppur con grosse differenze tra i diversi settori. In questi mesi, la dinamica inflazionistica sta spingendo verso l’alto i fatturati ma l’attuale contesto, caratterizzato da molteplici fattori di tensione, comporta una netta revisione al ribasso delle prospettive sul fronte della marginalità operativa, prevista per il 2022 in calo sia rispetto al 2021 che rispetto al 2019”.