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LA FIERA

Il Vinitaly guida la ripartenza del Paese: vino italiano da record

A trainare in questa fase il fatturato delle bottiglie "made in Italy"  è anche il balzo delle esportazioni

Di Redazione |

E’ un brindisi alla ripartenza del Paese e dell’economia quello del Vinitaly di Verona, quasi un atto scaramantico contro i fantasmi di un ritorno della pandemia. Ma a leggere nei 'calicì, a vendemmia 2021 ancora in corso, si trovano i segnali che il comparto vitivinicolo italiano sta già correndo più che nel 2019, l’anno prima del virus. La riapertura delle attività di ristorazione in tutto il mondo, proietta il fatturato del vino Made in Italy a livelli record, con un valore di oltre 12 miliardi a fine 2021, superando i risultati del periodo pre-pandemico, informa un’analisi della Coldiretti. Ecco perchè il termometro del Vinitaly Special Editon. 3 giorni di incontri tra aziende e buyer nei padiglioni della Fiera scaligera, è così importante. 

Non è ancora il salone nel suo formato standard, la grande fiera aperta al pubblico che manca da due anni: sono solo 3 i padiglioni che ospitano 400 tra aziende espositrici e consorzi. La rilevanza della kermesse però è confermata dalla presenza di oltre 200 buyer provenienti da 35 Paesi, compresa la Cina; e poi 50 appuntamenti di degustazione, 12 convegni. E, da domani, il business forum Wine2wine, con 100 relatori internazionali e 1.500 operatori e manager.. Una 'anteprimà internazionale in vista di quello che sarà il ritorno del Viinitaly di Verona in pompa magna: la 54/A edizione, dal 10 al 13 aprile 2022. La fiera veronese, tuttavia, anche nei mesi delle chiusure, non si è mai fermata del tutto: questo è il terzo evento dedicato all’industria del vino messo in campo da Veronafiere, dopo Vinitaly OperaWine e Vinitaly Preview, appunto, nel percorso di avvicinamento alla 54/A edizione di Vinitaly. 

All’inaugurazione in Fiera sono arrivati il ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, il presidente di Unicredit Pier Carlo Padoan e il governatore veneto Luca Zaia, assieme ai vertici dell’ente espositivo, il presidente Maurizio Danese, e il direttore generale Giovanni Mantovani. Danese. In contemporanea nei padiglioni della fiera si svolgono anche Enolitech, Sol&Agrifoo 

A trainare in questa fase il fatturato delle bottiglie 'made in Italy' – fa notare sempre Coldiretti – è anche il balzo delle esportazioni, con gli acquisti cresciuti del +15%, sfondando per la prima volta la quota 7,2 miliardi di euro. Ad aumentare sono anche gli acquisti familiari con un incremento del 9,7% nei primi nove mesi del 2021 nella grande distribuzione. 

«E' un grande piacere – ha detto il ministro Patuanelli – poter partecipare in presenza – a questa edizione speciale di Vinitaly dove si mette in mostra tutto il volto migliore dell’agrifood italiane, le nostre eccellenze, siamo i primi produttori al mondo, i secondi come valore aggiunto e stiamo raggiungendo mercati lontani». «Ci sono stanti motivi per essere orgogliosi, anche se preoccupa- ha concluso, con riferimento al dossier Prosek – il fenomeno dell’Italia sounding e il tentativodi istituzionalizzarlo dell’Ue, contri il quale ci batteremo. E’ un percorso che non accettiamo quello di voler portare attraverso le commodities ad un’agricoltura omologata». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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