Il risparmio dei siciliani alla prova del Coronavirus

Di Redazione / 12 Marzo 2020

Scuole chiuse, calo dei consumi, blocco del turismo e riduzione dell’export: gli effetti del Coronavirus iniziano a farsi sentire anche sul territorio e gettano nuova incertezza sul risparmio dei siciliani. A due settimane dall’inizio del contagio, quelle legate alla salute non sono più le sole preoccupazioni generate dal Covid19. A certificarlo oggi ci sono anche i primi dati: secondo uno studio condotto da Cerved, un’azienda su dieci rischierebbe il fallimento nel caso in cui l’emergenza Coronavirus non si arrestasse entro l’anno con conseguenze che potrebbero essere ancor più drammatiche in un’area fortemente orientata al turismo come la Sicilia.

Un’ulteriore conferma di questo trend negativo arriva poi dai mercati finanziari. Dopo un 2019 che l’aveva incoronata regina delle Borse globali, Piazza Affari ha infatti registrato numeri da bollino rosso nelle ultime sedute bruciando oltre 14 miliardi di euro di capitalizzazione e facendo segnare le peggiori performance dai tempi della crisi del 2008. Milano, però, non è sola: nelle ultime settimane, infatti, tutti i listini europei hanno messo a segno performance negative a doppia cifra, a causa di una volatilità che ha colpito anche Wall Street.

A differenza del Vecchio Continente, però, negli Usa la Fed non è stata a guardare e ha deciso di attivarsi subito tagliando il costo del denaro di 50 punti base. Una mossa che ha immediatamente portato all’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro, interrompendo un trend di equilibrio sostanziale che durava da due anni e aumentando le incognite sul turismo e l’export verso gli Stati Uniti che rappresentano un mercato importantissimo per le imprese siciliane.

“I risparmiatori del territorio ci stanno chiedendo con forza di guidarli nelle strategie per proteggere sia i patrimoni familiari che quelli legati all’impresa – commenta Corrado Liguori, Area Manager di Banca Generali Private nel Sud Italia, che aggiunge – il momento dei mercati è certamente complesso e la forte volatilità invita alla prudenza affidandosi a professionisti esperti nel valutare le posizioni del risparmio. In questi momenti ci arrivano dalle famiglie del territorio tante richieste sugli investimenti ed è importante superare i rischi legati all’emotività per concentrarsi sugli obiettivi di lungo termine, controllando sempre al meglio il livello di diversificazione geografica e di decorrelazione tra le diverse asset-class”.

La storia e le statistiche ci dicono che nel lungo termine i mercati hanno sempre reagito positivamente anche di fronte a crisi sul modello di quella attuale, facendo recuperare in poco tempo il terreno perso in precedenza. Nel 2009, l’influenza suina che partì dal Messico fece perdere pesantemente l’indice Msci Mexico che però nei tre mesi successivi salì addirittura del 25,7%. Comportamenti simili furono poi replicati dai mercati sia nel 2014 con Ebola che nel 2016 Zika. Se si guarda poi il caso più simile al Coronavirus, i numeri possono indurre ancora di più all’ottimismo: nel 2003, infatti, l’epidemia di Sars bruciò oltre 25 miliardi di dollari di Pil cinese che però furono rapidamente recuperati una volta cessato l’allarme mentre il principale indice borsistico – l’Msci China index – perse l’8,6% in due mesi prima di rimbalzare addirittura del 31%.

“L’attuale fase di correzione dei mercati non deve indurre al panico o a disinvestimenti irrazionali – commenta ancora Liguori – “certamente alcuni titoli come le obbligazioni governative hanno raggiunto livelli minimi di rendimento molto accentuati sull’ansia del momento, e le azioni hanno corretto velocemente, ma non dimentichiamo che non siamo comunque lontani dai massimi toccati solo poche settimane fa. E’ importante guardare alle asimmetrie di mercato e valutare le opportunità di alcuni settori come ad esempio il mondo del pharma o delle garanzie finanziarie solo per fare alcuni esempi. Complessivamente è utile confrontarsi con un professionista per andare oltre l’effetto panico dalla concentrazione di notizie negative e comprendere come poter affrontare i passi successivi, guardando complessivamente alla valorizzazione del patrimonio, non solo finanziario, nel tempo”.

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