CATANIA – «Gli agricoltori sono allo stremo, il presidente Musumeci avvii una seria e decisiva interlocuzione con il Ministero dell’agricoltura, per denunciare il Ceta, prima che lo stesso venga ratificato, oppure pressi il governo affinché le autorità canadesi ritirino la circolare che vieta l’acquisto di prodotti agricoli siciliani». A dichiararlo è il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars che chiede al governo regionale di intervenire sulla vicenda dell’export di pomodoro siciliano bloccato dalle autorità canadesi e più in generale sulla crisi del comparto.
«I produttori agricoli di pomodoro siciliano – spiega la deputata Gianina Ciancio prima firmataria dell’interpellanza del gruppo M5S – tra i quali anche anche il pachino igp, hanno recentemente denunciato il blocco canadese delle importazioni dalla Sicilia messo in atto con il pretesto di un insetto, la tuta absoluta, peraltro non presente nelle spedizioni, come chiarisce la stessa Coldiretti. Ebbene – spiega Ciancio – l’insetto in questione, benché esistente nell’ambiente siciliano, è stato sottoposto a controlli appropriati attraverso il protocollo «system approachment» condiviso tra Canada e Italia, che garantiscono che la tuta absoluta, è assente dal momento del raccolto fino all’imbarco in aereo. Il Canada, secondo la denuncia avanzata dal consorzio Naturalmente Siciliano, non accetta più il protocollo “system approachment” in quanto il pomodoro siciliano si presenta con il gambo, senza il quale peraltro, così si sono opposti i produttori italiani, è impossibile commercializzare il prodotto alimentare. Insomma una serie di paletti, a nostro avviso assolutamente pretestuosi. Adesso – conclude Ciancio – è il momento di dare risposte ai nostri agricoltori».
«I carnefici degli agricoltori siciliani, hanno nomi e cognomi: sono le donne e gli uomini dei partiti che hanno votato senza fiatare i trattati come il Ceta, che sta distruggendo l’agroalimentare siciliano a favore delle importazioni dei prodotti canadesi. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: se dopo un anno dall’entrata in vigore del Ceta l’esportazione di prodotti agroalimentari «made in Italy» è scesa del 4%, per i prodotti agricoli canadesi in Italia c’è stato un aumento del 23%» ha aggiunto l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao in merito alle proteste degli agricoltori siciliani e del caso Canada, con l’export di pomodoro dalla Sicilia bloccato dal paese nordamericano.
«A rendere tutto ciò tragicomico – spiega Corrao – è il comportamento beffardo del Canada che blocca il pomodoro siciliano e ci invia tonnellate di grano tossico che non da neanche a suoi maiali. Un paradosso che sta provocando un grave danno ai produttori di pomodori siciliani, che avevano persino concordato le tipologie di pomodoro da produrre per venire incontro alle richieste canadesi. In ballo ci sono commesse per milioni di euro e la tenuta di un settore già debole ed esposto alla concorrenza scorretta dei Paesi terzi. Ma non è solo un problema di trattati. Per via delle sanzioni – osserva Corrao – abbiamo praticamente lasciato al Marocco il mercato russo che era ed è in grande crescita e avrebbe rappresentato una grande opportunità per noi. Inoltre, il Psr e tutta la Pac in generale – conclude l’eurodeputato del M5s – in Sicilia sono stati fallimentari, non hanno mai davvero garantito prezzi giusti e un lavoro dignitoso agli agricoltori siciliani».