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I commercianti Fipe contro la chiusura inattesa del lungomare

I commercianti Fipe contro la chiusura inattesa del lungomare

Feroci critiche al sistema adottato dal Comune: «Non si può comunicare la chiusura al traffico del lungomare la stessa domenica mattina con un trafiletto sul giornale»

Di carmen greco |

CATANIA – La novità – ammettiamolo- non è mai stata digerita. Sin dal primo momento, la chiusura del lungomare (da piazza Europa fino a piazza Mancini Battaglia) la prima domenica di ogni mese, ha fatto storcere il naso ai commercianti di viale Ruggero di Lauria e viale Artale alagona, i due “pezzi” che compongono il lungomare. Vero è che i commercianti di Catania storcono il naso davanti a qualunque cosa (leggasi novità) tanto più quando si tratta di pedonalizzare un tratto di strada, di piazza, di quartiere. Il «no» è e resta sempre un «no», perché l’idea è sempre quella di far arrivare il cliente davanti alla vetrina del negozio, usanza abbandonata ormai da secoli in tutte le città pseudocivili d’Italia.   Ma stavolta, forse, qualche ragione ce l’hanno. E al Comune, qualcuno, si dovrebbe passare una mano sulla coscienza e ammettere che, chiudere il Lungomare «random» sa tanto di decisione presa al mattino quando ti svegli e non di programmazione per una città che dice a parole di voler guardare lontano Per Massimo Magrì, presidente di Fipe Bar (Federazione italiana pubblici esercizi) Confcommercio Catania, che ha firmato un velenosissimo comunicato stampa dal titolo «La passeggiata del sindaco ci costa cara» la misura è colma.   «Di quest’ultima chiusura – scrive Magrì – proprio non se ne sapeva nulla. Non che delle altre ci fosse stata chissà quale comunicazione, ma questa ci ha colti proprio di sorpresa, tanto che, increduli, molti dipendenti delle attività commerciali e di ristorazione, così come tanti residenti, hanno visto accerchiare le loro auto da tanti di quei vigili urbani che neanche stesse passando il sindaco. Non si può comunicare la chiusura al traffico del lungomare la stessa domenica mattina con un trafiletto sul giornale, lamentano commercianti e residenti. Non si può apprendere che dalle ore 9 le loro auto saranno rimosse se non spostate dalla zona». In effetti, l’istituzione del «lungomare liberato» è diventata da qualche tempo un terno al lotto legato alle condizioni meteo. «C’è bel tempo? si fa, c’è brutto tempo?, non si fa». Solo che in pochi lo sanno. E, se a quei catanesi che abitualmente passeggiano al Lungomare la domenica, la chisura alle auto può essere una gradita sorpresa, per chi ci abita e ci lavora, le cose sono un po’ diverse.   «Al sindaco – ha continuato Magrì – piace vedere il lungomare liberato non solo dalle auto, da artigiani e commercianti, ma anche dagli operatori ecologici e dai giardinieri comunali, ai quali non sembra essere permesso l’accesso per pulire la Scogliera o liberare le aiuole dalle erbacce per dare loro un decoro».

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