Gela, ministero ed Eni firmano l’intesa per la completa riconversione green

Di Redazione / 10 Dicembre 2019

ROMA  – Il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, e l’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato un protocollo di intesa tra le parti secondo il quale Eni si impegna a realizzare un programma di attività di decarbonizzazione, mitigazione ambientale, riqualificazione e valorizzazione delle aree del sito multisocietario di Gela, non avvalendosi più di impianti di produzione e lavorazione di oli minerali. Lo rende noto il gruppo petrolifero.

Il programma prevede: lo smantellamento in dieci anni di tutte le aree in disuso del sito industriale e la loro restituzione a nuove funzioni, con una prima fase, nei prossimi tre anni, di demolizione degli impianti non più funzionali alle attività per la produzione di biocarburanti, in un’area totale di oltre venti ettari; la realizzazione di un progetto di decarbonizzazione del sito basato sull’applicazione di tecnologie innovative di proprietà Eni, con gli obiettivi di realizzare un processo integrato di cattura e riutilizzo dell’anidride carbonica, che sarà convertita in materiale cementizio e bio-olio, conseguendo una notevole riduzione delle emissioni di GHG dirette, e di promuovere un modello di sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale; si conferma la rimozione di rottami e manufatti presenti sul fondale lungo il pontile per una fascia di 500 metri per lato; la definizione di un progetto che preveda le modalità migliori per il recupero del canale per la raccolta delle acque di raffreddamento, anche attraverso piantumazione, e il suo successivo utilizzo; l’impegno da parte di Eni a realizzare una serie di interventi finalizzati alla piantumazione di specifiche specie arboree, atte a garantire la mitigazione del contributo di Co2 della produzione di biocarburanti.

A questi progetti, aggiunge Eni, si affiancherà lo sviluppo dei giacimenti a gas di Argo e Cassiopea, che nell’ambito del settore della ricerca e produzione di idrocarburi rappresenta il primo esempio di progetto in grado di raggiungere la carbon neutrality, grazie al contributo di energia prodotta da impianti fotovoltaici, e inoltre senza alcun impatto visivo, con l’utilizzo di suolo già industrializzato e riqualificato all’interno del perimetro di raffineria e nessuno scarico a mare di acque o altri reflui.

«Si tratta di un programma all’avanguardia, orientato allo sviluppo industriale sostenibile del sito, ai principi dell’economia circolare e all’utilizzo delle tecnologie più avanzate», ha detto l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. «Questo accordo segue e completa l’avvenuta riconversione della raffineria di Gela in bioraffineria, tramite la quale Eni ha avviato, in un’ottica di economia circolare, un processo di trasformazione industriale del sito in grado di produrre biocarburanti da biomasse e da prodotti di riciclo», ha spiegato Descalzi.

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